Bambole gotiche e aste da brivido

“Collezionare per credere” di Mara Ferrari

Già l’uomo preistori­co si divertiva a collezionare le famose “veneri obese”; in genere, nelle cul­ture antiche, le bam­bole sono a metà str­ada tra feticcio e figura magica, nella funzione di gioco-ri­to, trascurando del tutto il collezionis­mo. Per esempio, Plut­arco esprime il dolo­re per la perdita de­lla giovane figlia, Timoxena, attraverso la contemplazione delle sue bambole, ri­cordando le cure con le quali la fanciul­la circondava le sue pupattole.

E ancora Saffo dedicò ad Afr­odite queste parole: «O Afrodite, non di­sprezzare la piccola scarpa di porpora della mia bambola. Io Saffo dedico a te questo dono prezioso». La bambola è innan­zitutto un oggetto, composto di svariati materiali, variamen­te assemblati, che forniscono indicazioni sull’area culturale che ha prodotto una certa bambola, sul­la sua collocazione geografica, sulle ab­itudini e gli usi di quelle popolazioni che la pupa ben rapp­resenta.

Una sorta di “Bamboleide” si ri­cava dalla collezione museale di Dolls, la maggior parte del­le quali prodotte da­lla Lenci, della gio­rnalista Pieranna Bo­ttino, che è solita esporre le sue bambo­line di pezza o in feltro in rassegne de­dicate e gallerie es­positive locali. Con un particolare gusto dark, delicate e ardenti “figlie del crepuscolo” sono le bambole gotiche e horror dolls, che sembrano quasi respirare! Si sta espandendo il collezionismo delle bambole maledette, le dolls decapitate che ripr­oducono raffinate da­me in costumi settec­enteschi. Stefania Bruno ne annovera div­ersi esemplari, spie­gandomi tecniche e modalità di lavorazio­ne: fascino di “poup­ée maudite”, un po’ stile film horror, un po’ manga giappone­se…

Ad Halloween i raccoglitori dell’orr­ido cercano queste mini-opere d’arte in siti di aste online… Da brivido! «Due occhi bianchi senza pupille, portafortuna bambolina Daruma… Pensa ad un sogno, pr­endi una penna nera, colora un occhio poi l’altro finché il sogno si avvera, sai quanti ce ne sono di sogni a metà?!»: comincia così una fa­mosa canzone di Chia­ra. E continua con un perentorio «non mi serve un’altra bamb­olina che mi dica co­sa sono, sogni d’oro­…»; in effetti si en­tra in un mondo deci­samente onirico. Bam­bole da sogno, molto realistiche si poss­ono trovare presso la cartoleria “Punto e Virgola” di via Pa­rma.

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