Luigi Bettazzi, l’innamorato del Vangelo

Il ricordo

Che cosa ricordiamo di monsignor Luigi Bettazzi, ritornato al Padre durante il centesimo anno di vita? L’innamorato del Vangelo, l’ultimo padre conciliare sopravvissuto, l’oratore senza peli sulla lingua, il combattente per la pace e per la Costituzione? Tutto questo e molto altro, certamente.

Noi alessandrini lo ricordiamo soprattutto in una delle ultime occasioni della sua presenza in città, un Martedì di Quaresima 2016 in cui venne a parlarci di Oscar Romero, vescovo martire di San Salvador (presentato dall’amico suo e nostro, il prof. don Maurilio Guasco).

Una serata davvero indimenticabile, sotto vari aspetti. Primo, perché l’Auditorium della Parrocchia di San Baudolino era gremito, nonostante che in contemporanea – era il 1° marzo 2016 – l’Alessandria calcio giocasse a San Siro una finale di Coppa Italia contro il Milan (e tantissimi torpedoni di alessandrini fossero dunque là presenti): e già questo vale a dimostrare l’affetto e l’attesa che don Luigi suscitava.

Secondo, perché ci incantò per tutta la serata testimoniando di Romero e al tempo stesso della sua lunga vita, e facendolo con quell’ironia, con quella capacità di strappare il sorriso anche sui temi più difficili e tristi che è stata un po’ il dono che egli ha condiviso sempre: non un barzellettiere di evasione, ma una persona capace di aiutare tutti a non prendersi troppo sul serio, a guardare al lato leggero della vita personale e collettiva, che è poi il lato più densamente umano.

Terzo, perché il vescovo Bettazzi sapeva parlare di pace essendo egli stesso un testimone di pace, sino alle ultime settimane, come ricorda mia moglie Barbara che lo ha incontrato qualche mese fa in un’iniziativa a Vercelli promossa dal Meic, e nella quale, incerto sulle gambe, ma non nello spirito, ancora una volta don Luigi seppe trasmettere all’uditorio, in questo tempo di guerra, le parole e lo spirito di una pace non irenica, ma fondata sul Vangelo. Grazie al Signore della vita per averci dato la possibilità di incontrare un testimone come il vescovo Luigi Bettazzi.

Renato Balduzzi