La carità per il Papa
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Cos’è l’Obolo di San Pietro?
Si chiama Obolo di San Pietro l’aiuto economico che i fedeli offrono al Santo Padre, come segno di adesione alla sollecitudine del Successore di Pietro per le molteplici necessità della Chiesa universale e per le opere di carità in favore dei più bisognosi”: questa la definizione di vatican.va. L’Obolo ha alle spalle una lunga storia, la cui origine remota si ritrova nelle Sacre Scritture: la pratica di sostenere materialmente le attività degli annunciatori del Vangelo nacque con lo stesso cristianesimo, come sottolineato anche da papa Giovanni Paolo II nella Lettera al Cardinale Segretario di Stato del 20 novembre 1982: «La base primaria per il sostegno della Sede Apostolica dev’essere costituita dalle offerte date spontaneamente dai cattolici di tutto il mondo, ed eventualmente anche da altre persone di buona volontà.
Questo corrisponde alla tradizione che ha le sue origini nel Vangelo (Lc 10,7) e negli insegnamenti degli Apostoli (1 Cor 9,11)». Lo stesso Gesù, infatti, accolse aiuti materiali per sostentarsi con il gruppo dei dodici Apostoli (Lc 8, 1-3). Con tali aiuti si soccorrevano anche i più bisognosi (Gv 12,4-7): fin da prima la sua ufficiale istituzione, è quindi esplicita la “doppia anima” di questa offerta, dedicata da un lato all’evangelizzazione, da un altro all’aiuto dei bisognosi, obiettivi a cui i cristiani sono chiamati a contribuire.
Nell’VIII secolo, gli anglosassoni, appena convertiti, decisero di inviare al Papa un contributo annuale, il Denarius Sancti Petri (Elemosina a San Pietro), che ben presto si diffuse nei Paesi europei: gli anglosassoni con queste donazioni in denaro volevano rendere grazie al Pontefice e dimostrare la loro vicinanza alla Chiesa nella quale erano da poco entrati a far parte. Il termine “Obolo di San Pietro” fu quindi usato fin dal Medioevo per identificare il contributo annuo pagato alla Santa Sede da parte degli Stati o delle signorie locali che si erano poste sotto la sovranità del Papa. Con la Riforma protestante e la fine del regime feudale cessarono questi rapporti tra le monarchie europee e il Papa.
In epoca moderna, poco prima della fine dello Stato Pontificio (1870) e della perdita delle rendite dei possedimenti territoriali, si fece strada in tutta Europa ed oltremare una rinvigorita volontà di offrire al Papa un aiuto materiale. La pratica delle offerte annuali fu infine benedetta da papa Pio IX, con l’enciclica “Saepe venerabiles” del 5 agosto 1871.
Fonti: vatican.va
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Come viene usato?
«La Chiesa è tutti noi! Tutti coloro che seguono il Signore Gesù e che, nel suo nome, si avvicinano agli ultimi e ai sofferenti, cercando di offrire un po’ di sollievo, di conforto e di pace». La frase di Francesco, presa dall’udienza generale del 29 ottobre 2014, suggella le cinque pagine di cifre che mettono nero su bianco il bilancio 2021 dell’Obolo di San Pietro, la tradizionale colletta che a fine giugno destina le risorse ottenute dalla generosità di singoli fedeli, diocesi e organismi benefici tanto al sostegno della carità del Papa verso i bisognosi del pianeta, quanto alle strutture che ne accompagnano la missione apostolica.
Il quadro generale del 2021
E il sostegno per lo scorso anno si è concretizzato in una raccolta che ha sfiorato complessivamente i 47 milioni di euro (46,9 per l’esattezza), a fronte di spese pari a 65,3 milioni di euro. Per un raffronto, nel 2020 la raccolta aveva superato di poco i 44 milioni (44,1), ma già dal 2015 al 2020, aveva ricordato padre Guerrero, l’Obolo aveva visto una diminuzione del 23%, ulteriormente penalizzata da un ulteriore 18% nel 2020 a causa della pandemia. A costituire il totale di quanto ricavato nel 2021 sono state le varie voci che alimentano l’Obolo, a partire dalla raccolta effettuata durante la solennità dei Santi Pietro e Paolo in tutte le diocesi del mondo, per arrivare alle offerte ricevute tramite bonifici, donazioni, lasciti, eredità e attraverso gli accrediti effettuati utilizzando la pagina del sito web www.obolodisanpietro.va/it/dona.html. La fetta maggiore delle donazioni (65%) è arrivata dalle diocesi e un altro 10% circa da Fondazioni, oltre a somme minori avute da donatori privati e istituti religiosi. Da un punto di vista geografico, a contribuire all’Obolo 2021 sono stati per la maggior parte gli Usa (29,3%), seguiti da Italia (11,3%), Germania (5,2%), Corea (3,2%) e Francia (2,7%). La raccolta per Paesi ha coperto il 75% del totale, la quota restante è stata devoluta alla Santa Sede da Fondazioni e istituti religiosi.
La ripartizione delle somme
Gli ambiti cui l’Obolo eroga i fondi riguardano da un lato il servizio svolto dalla Curia Romana, dall’altro le numerose opere caritative che assistono direttamente i più bisognosi. Dei 65,3 milioni di euro spesi nel 2021, 46,9 milioni di euro sono stati finanziati per l’appunto dalle offerte ricevute nel corso dell’anno, mentre i rimanenti 18,4 milioni sono stati finanziati dal patrimonio stesso dell’Obolo. In particolare, 55,5 milioni di euro hanno contribuito alle attività promosse dalla Santa Sede nello svolgimento della missione apostolica del Papa, mentre come detto circa 10 milioni di euro (9,8 milioni per l’esattezza) hanno riguardato progetti di assistenza.
L’aiuto ai più bisognosi
Nel dettaglio, l’assistenza offerta alle diocesi con pochi mezzi, a istituti religiosi e fedeli in gravi difficoltà (poveri, bambini, anziani, emarginati, ma anche vittime di disastri naturali, vittime di guerra, rifugiati, migranti, ecc.) ha visto al Santa Sede donare nel 2021 oltre 35 milioni di euro e una parte di questo contributo, i suddetti 9,8 milioni di euro, sono arrivati dall’Obolo, cifra quest’ultima che ha permesso di promuovere 157 progetti in 67 Paesi. A beneficiarne è stata soprattutto l’Africa (41,8%), seguita da America (23,5), Asia (8,2%) ed Europa (1%). Tre le aree di intervento si distinguono i progetti sociali (costruzione di scuole, progetti di tutela della dignità umana ecc.), il sostegno alla presenza evangelizzatrice delle chiese in difficoltà (per esempio la costruzione di dormitori in Sud Sudan e Indonesia), l’espansione e mantenimento della presenza evangelizzatrice (costruzione di nuove chiese).
L’aiuto alla missione del Papa
I 55,5 milioni di euro destinati nel 2021 al sostegno del ministero papale hanno finanziato per il 23% l’ammontare della spesa totale dei dicasteri dedicati alla missione apostolica nello stesso anno, esclusi quelli amministrativi (pari a 237,7 milioni). Si tratta delle strutture, rinnovate dalla recente costituzione apostolica Praedicate Evangelium, che collaborano con il Pontefice nella sua missione a capo della Chiesa universale e comprendono le varie forme in cui si esprime l’evangelizzazione (spirituale, educativa, di giustizia, di comunicazione, di carità politica, di attività diplomatica, ecc.). Un anno fa, alla vigilia della colletta, il prefetto della Segreteria per l’Economia, il gesuita Juan Antonio Guerrero Alves, sottolineava così in un’intervista alla nostra testata l’importanza del contributo garantito dall’Obolo: «È importante collaborare perché non possiamo pensare che la missione della Chiesa possa essere sostenuta senza il contributo dei fedeli. L’annuncio del Vangelo in tutto il mondo, con tutto ciò che comporta, presuppone una struttura di sostegno».
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Come donare?
In qualunque momento puoi inviare il tuo obolo a:
Sua Santità Papa Francesco – 00120 Città del Vaticano
O se preferisci, attraverso:
Conto Corrente Bancario Multivaluta (EUR, USD, CHF, GBP)
FinecoBank S.p.A.
Beneficiario: Obolo di San Pietro
IBAN: IT 52 S 03015 03200 000003501166
BIC/SWIFT:
– FEBIITM1 o FEBIITM1XXX (se fosse necessario indicare 11 caratteri) per ricevere bonifici in EUR da banche aderenti al circuito Sepa
– FEBIITM2 o FEBIITM2XXX (se fosse necessario indicare 11 caratteri) per ricevere bonifici in valuta estera o in EUR da Paesi non Sepa
(Si prega di indicare il proprio nome, cognome e indirizzo completo)
oppure, se preferisci:
Conto Corrente Postale (EUR)
“Obolo di San Pietro” n. 75070003
00120 Città del Vaticano
IT 27 S 0760 10320 0000075070003 – SWIFT: BPPIITRRXXX
Si possono anche effettuare donazioni tramite assegno intestato all’Obolo di San Pietro da inviare all’indirizzo:
Ufficio Obolo di San Pietro 00120 Città del Vaticano
Per saperne di più, inquadra il codice QR con il tuo smartphone o visita il sito internet:
www.obolodisanpietro.va
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