In cammino con San Bruno

Santi e testimoni

Breve compendio a puntate sulla Vita e Opere di S. Bruno tratto dalla pubblicazione divulgativa curata da Gian Piero Pagano che sarà presentata a Solero il 7 luglio 2023.

Bruno nacque a Solero, presumibilmente nel 1049, da Andrea e Scilla (o Willa) identificati come Astesi di cognome, o più probabilmente di appartenenza in quanto a quel tempo Solero faceva parte della diocesi di Asti.

La casa si trovava sullo spalto Sud (oggi via San Bruno) della Villa Fortis da poco fondata, nella zona ancora oggi denominata Castello. Nel vecchio e semidiroccato edificio indicato da una plurisecolare tradizione come casa natale del Santo, fu ricavata un’edicola votiva, restaurata nel 1923 in occasione dell’ottavo centenario della sua morte, tutt’oggi meta della devozione popolare. Delle sue origini solerine indirettamente parla Pietro Diacono, quasi suo contemporaneo, nel Chronicon Casinense: “nato nella provincia ligure” della quale anticamente faceva parte Asti.

Più precisamente l’Anonimo Segnino, che scrisse fra il 1180 e il 1190, parla di Solero in Lombardia, regione a quei tempi già dominata dai Longobardi che comprendeva anche gran parte dell’odierno Piemonte. L’indicazione di Solero è troppo precisa per essere immaginata da qualcuno che a quel tempo non aveva la minima idea della posizione geografica di questo borgo, ma ancora più preciso è l’accenno al monastero di S. Perpetuo dove Bruno fu educato.

La “Lectio III – die prima” della vita del Santo riportata dagli Acta Sanctorum recita: Beatus igitur Bruno, ex Lombardia provincia de villa, quæ Soleria dicitur, duxit originem. La “Lectio IV” prosegue: Proinde cum in monasterio S. Perpetui, quod in Astensi episcopatu situm est, a parentibus esset traditus,… eruditus est. Il nome che gli fu imposto potrebbe essere stato un omaggio al papa Leone IX, da poco insediato, al secolo Bruno di Egisheim-Dagsburg, regnando l’imperatore Enrico III di Franconia.

Negli anni della sua fanciullezza Bruno frequentò il modesto cenobio di San Perpetuo che i monaci martiniani in fuga da Tours a causa dell’invasione dei Normanni, avevano costituito a Solero nel nuovo insediamento urbano, sul feudo a loro donato da Carlo Magno nel 774. Successivamente fu inviato a Bologna dove frequentò i corsi del Trivio e del Quadrivio, conseguendo il titolo di Dottore.

Gian Piero Pagano