Il crocifisso restaurato

Beni culturali

Grazie all’immancabile e prezioso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ritorna nella Parrocchia di Santo Stefano l’artistico Crocifisso ligneo policromo, il cui restauro, durato un anno e mezzo, è stato pazientemente eseguito dalla ditta Martella – Pietroniro e coordinato sotto la direzione del prof. diac. Luciano Orsini, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici e l’Edilizia di Culto.

L’opera, di cui dopo un’attenta analisi si è potuto con certezza stabilire quale autore Baldino da Surso, è databile al XV secolo e presenta le caratteristiche stilistiche di quel periodo: nonostante infatti le vistose e successive stuccature e ridipinture, che hanno sicuramente alterato in parte l’incisività dei caratteri originari, è possibile cogliere alcuni aspetti stilemici che inequivocabilmente ci riportano alla fine del Quattrocento, quali la composizione formale, la struttura anatomica e la lunghezza delle braccia, delle mani e dei piedi che rimandano ad altre opere lignee presenti in Piemonte.

La dolorosa deformazione del volto e la sofferta espressività del suo atteggiamento, la modellazione accentuata degli zigomi, le pieghe profonde attorno agli occhi, l’inconsueta bocca aperta di forte intonazione emotiva, sono caratteri tipici di alcuni modelli che contraddistinguono la stagione tardo-gotico piemontese, tesa a rappresentare il Figlio di Dio nella sua qualità di “Uomo dei dolori”. L’intervento di restauro conservativo si è concentrato sulla tempestiva operazione di consolidamento degli strati materici costituenti l’opera, tali da garantire l’adesione e consentire di procedere alla rimozione dello sporco e delle ridipinture che occultavano la cromia.

Un ringraziamento particolare alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e al Presidente Notaio Luciano Mariano che, grazie al contributo erogato tramite il Bando “Storia e Memoria”, ha permesso che una così pregevole scultura possa essere ritornata allo splendore originale, e poter essere ammirata nuovamente dalla comunità diocesana, da devoti e turisti che visiteranno la Chiesa di Santo Stefano.

Simone Accardo
Segretario Ufficio Beni culturali