“100 anni fa” di Carlo Re
La Libertà n° 29 del 21 luglio 1922 da notizia de “Il solenne ingresso di monsignor Milone in diocesi” semplicemente con: Il diretto delle 16 da Torino reca Monsignore tra i suoi nuovi figli. Egli era partito da Favria, salutato da tutta la popolazione commossa pel doloroso distacco […] A Torino due canonici della nostra cattedrale monsignor Gagliardi, delegato vescovile, e monsignor Capra, rettore del Seminario, incontrando S. E. lo accompagnarono da noi […] Un primo “evviva” dei nostri giovani quando S. E. scende dal treno […] poi nella sala di 1a classe riceve l’omaggio del Capo Stazione e delle Autorità civili e militari […] Il corteo si incammina verso Corso Roma, una sosta a San Giovannino dove Monsignore indossa abiti pontificali, poi via Umberto, piazza Vittorio e la Cattedrale. Parla per la prima volta sotto le arcate solenni del nostro duomo […] e poi conclude: «Quando dall’alto della torre della Cattedrale si udrà suonare la campana della morte sua, allora possiate esclamare: È morto un angelo» […] Lunedì mattina, dopo una bellissima funzione alla Cappella della Salve, monsignor Vescovo benediva la gran Croce di dieci metri da collocarsi sul campanile del duomo.
Esame di Stato. La riforma scolastica di Anile, contestatissima, prevede: 1. Riserva allo Stato il diritto a rilasciare i diplomi; 2. Rinvigorisce la scuola con un sistema di autocontrolli; 3. Eccita l’iniziativa didattica; 4. Considera la scuola organismo di selezione sociale. Finiamola di considerare la scuola responsabile della incapacità intellettuale e della frollagine morale che ha travagliato la vita pubblica italiana dal ’60 a oggi.