La storia di Cristoforo Mantelli

“Alessandria racconta” di Mauro Remotti

Il primo gennaio 1838 entrò in vigore nel Regno di Sardegna un codice civile fortemente voluto dal sovrano Carlo Alberto di Savoia. Il testo normativo si ispirava al Code Napoléon (con la suddivisione in tre libri: persone; diritti reali; successioni e contratti), ma se ne differenziava in diversi campi (ad es., i diritti successori delle donne erano più limitati rispetto a quelli degli uomini). Negli anni successivi, cominciarono a diffondersi raccolte giurisprudenziali, tra le quali la Giurisprudenza del Codice Civile e delle altre leggi dei Regi Stati compilata dal legale alessandrino, e membro della Regia Deputazione di storia patria, Cristoforo Mantelli.

Secondo lo storico Carlo A-valle, la raccolta fu molto apprezzata anche all’estero; in Francia «gli fruttò una lettera del ministro di grazia e giustizia conte Avel, in nome di Carlo Alberto, da cui si palesa, come il libro e l’autore fossero carissimi e stimatissimi presso il governo e il principe». Nella sua tesi di dottorato, la ricercatrice Roberta Gatti ha analizzato la pratica giuridica nei tribunali sabaudi dopo il 1838, e quindi anche l’opera di Mantelli.

In particolare, la studiosa ha rilevato il criterio attraverso il quale intendesse il ruolo della giurisprudenza nel nuovo ordinamento, riconoscendole la funzione d’interpretazione e integrazione del testo codicistico albertino, inevitabilmente lacunosa «perché, per quanto un’opera legislativa potesse essere completa, non lo sarebbe stata mai abbastanza da poter prevedere e disciplinare tutti i casi che possono presentarsi davanti a un giudice». La raccolta di Cristoforo Mantelli mirava dunque a fornire agli operatori del diritto «uno strumento che potesse guidarli nell’interpretazione delle norme e nella comprensione degli istituti, presentando non soltanto fonti prettamente piemontesi, ma allargando il panorama fino a ricomprendere le opere legislative, dottrinali e giurisprudenziali di diversi Stati e in diversi tempi».

Cristoforo Mantelli fu anche un valente scrittore. Tra le sue opere si annoverano: Cenni sulla vita e sulle opere del giureconsulto Giacomo Antonio De-Giorgi, Alessandrino e Piccola Biografia delle donne illustri alessandrine. Quest’ultima è un’approfondita rassegna di personaggi femminili in cui l’autore mostra di apprezzare nelle donne soprattutto quelle caratteristiche di purezza, carità e sacrificio in favore del prossimo o della famiglia. Forse, come evidenzia Anna Cavalli che ha curato una ristampa anastatica del volume, la spinta a scrivere una biografia collettiva è stata più «una sorta di moda del momento che un reale bisogno di giustizia storica». Membro di diverse istituzioni filantropiche, l’avvocato Cristoforo Mantelli si spense, non ancora cinquantenne, il 5 aprile 1847.

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