Quel vivere che taglia le gambe

L’Editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici, cari lettori,

apriamo questo numero di Voce con l’intervista al nostro Vescovo Guido sull’imminente Consacrazione di Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. Un gesto voluto da papa Francesco, che all’Angelus di domenica scorsa ha invitato tutti a unirsi a lui. E così venerdì 25 monsignor Gallese, in collegamento con la celebrazione di papa Francesco, ci guiderà in questo atto solenne dalla Cattedrale di Alessandria.

E a proposito dell’Angelus del 20 marzo, c’è un aspetto che mi ha colpito veramente in profondità, e vorrei condividerlo con voi. Parlando dei bombardamenti in Ucraina, il Santo Padre ha detto: «Mi consola sapere che alla popolazione rimasta sotto le bombe non manca la vicinanza dei Pastori, che in questi giorni tragici stanno vivendo il Vangelo della carità e della fraternità. Ho sentito in questi giorni alcuni di loro al telefono, come sono vicini al popolo di Dio. Grazie, cari fratelli, care sorelle, per questa testimonianza e per il sostegno concreto che state offrendo con coraggio a tanta gente disperata!». La vicinanza dei Pastori: che dono immenso sono questi consacrati che “portano” la compagnia di Cristo all’umanità sofferente. Anzi: non solo portano, ma “sono” la carezza del Nazareno.

Ne abbiamo bisogno anche noi, che non siamo sotto le bombe ma dobbiamo affrontare la vita quotidiana. Prima ancora di avere una guida “morale” (uno che ci dica cosa fare, o quante ore pregare), abbiamo bisogno di un Pastore che condivida la fatica del vivere. Cesare Pavese nei suoi “Dialoghi con Leucò” scriveva così: «Né la morte né i grossi dolori scoraggiano. Ma la fatica interminabile, lo sforzo di star vivi d’ora in ora, la notizia del male degli altri, del male meschino, fastidioso come mosche d’estate – quest’è il vivere che taglia le gambe».

Andrea Antonuccio
direttore@lavocealessandrina.it

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