L’Editoriale di Andrea Antonuccio
Care lettrici, cari lettori,
continuiamo a proporvi i “frutti” del nostro viaggio all’interno della realtà. Convinti come siamo che senza uno sguardo sincero sulla realtà la fede sia inutile. “Ma la realtà invece è Cristo!” scriveva San Paolo ai Colossesi, e non credo sia un modo di dire o una metafora. Se la realtà “è” Cristo (non “di” Cristo, che sarebbe diverso), io Cristo lo voglio vedere. Lì, nella vita di tutti i giorni: in famiglia, sul lavoro, con gli amici, in chiesa… e anche in questa guerra, dove l’orrore e il dolore sembrano farla da padrone, e l’unica logica pare essere quella della sopraffazione.
Dov’è Cristo in tutto questo? Facciamo fatica a riconoscerlo oggi davanti alla guerra, come due anni fa, quando “esplose” la pandemia. Sembrava davvero che la morte ci avesse sconfitto, definitivamente. Ora, le foto e i video che arrivano dall’Ucraina sono devastanti, tolgono il fiato: dov’è Cristo, in mezzo a quelle macerie, o nelle fosse comuni delle città? Non possiamo pretendere di rispondere perentoriamente, con frasi fatte o parole “alte”: questa domanda è una ferita troppo grande alla nostra umanità.
Ma qualcosa possiamo mostrare: leggete allora la splendida intervista che il nostro Alessandro Venticinque ha fatto a don Mariusz Swider, un sacerdote polacco che per alcuni anni, mentre studiava a Roma, è stato nostro amico e padre nella fede ad Alessandria (i parrocchiani del Suffragio, e il sottoscritto, se lo ricordano bene… e con gradissimo affetto!). «Non dipende da me cosa fa Putin, ma dipende da me ciò che posso fare quando arriva qualcuno che chiede aiuto» ha detto don Mariusz nell’intervista.
Oppure andate a vedere a pagina 4 che cosa sta succedendo in Diocesi, in tema di accoglienza dei profughi ucraini. Qualcosa di inaspettato… E anch’io, grazie a queste testimonianze, ora posso provare a dire con ottime ragioni che “la realtà invece è Cristo!“. Col punto esclamativo.
Andrea Antonuccio
direttore@lavocealessandrina.it
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