Guerra in Ucraina
Anche la provincia di Alessandria sta accogliendo i primi profughi ucraini, in fuga dalla loro terra per il conflitto che da più di una settimana spaventa il mondo. «Una solidarietà grandissima, che riempie il cuore» ci racconta don Renzo Vanoi (nella foto qui sotto), rettore del Santuario della Madonna della Guardia di Tortona.
«Martedì sera sono arrivati al Mater Dei di Tortona otto ragazzi disabili provenienti dalla nostra casa orionina nel Monastero di Leopoli, guidata da don Egidio Montanari. Abbiamo anche la comunità di Kiev, ma sono tutti scappati a Leopoli. Il Monastero è diviso in due, da una parte il Seminario e dall’altra la casa per i ragazzi disabili che da anni vivono con noi. Vista la preoccupazione per il conflitto e l’impossibilità di tenere nei bunker ragazzi in carrozzina, ci siamo attivati. I nostri confratelli in Romania, dopo essersi organizzati, sono partiti con i pulmini. Pensate che alcuni di questi ragazzi erano senza documenti, ma per fortuna sono riusciti a passare alla frontiera e sono arrivati al Mater Dei» prosegue don Renzo.
Ma non è tutto. «Questa mattina, venerdì 4 marzo, sono arrivate altre mamme e bambini, in totale una ventina. Il presidente della Bertram Derthona, Beniamino Gavio, ha messo a disposizione il pullman della loro squadra per poter raggiungere la Romania e portare in salvo questi profughi. Anche qui, è partita una gara di solidarietà tra noi e altri operatori orionini di Fano. I volontari con alcuni confratelli si sono trovati a Venezia, e sono andati fino al confine. Queste mamme con i loro bambini hanno già fatto il tampone, e adesso staranno al Mater Dei e al Convitto Paterno. E poi c’è un altro gruppo di persone non vedenti che dovrebbe arrivare domani».
Si è scatenata la solidarietà di tanti. «Adesso ci occuperemo anche di offrire loro alimenti, vestiti e medicine. Ma stiamo costruendo anche precorsi e attività, perché i bambini avranno bisogno di giocare ed essere inseriti. Il gruppo scout Tortona e Novi si è subito dimostrato interessato, anche per portare queste persone a fare un giro in città o preparare qualche iniziativa».
Una solidarietà grandissima, che riempie il cuore. «L’esempio è stata la Santa Messa del mercoledì delle Ceneri alle 17: c’erano già i ragazzi disabili, il Santuario era gremito, e li abbiamo accolti con un grande abbraccio. Speriamo che questa solidarietà continui e che, soprattutto, possa esserci pace per il popolo ucraino» conclude il rettore del Santuario.
Alessandro Venticinque
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