«La misericordia di Dio continua nel mondo attraverso di voi»

Vita consacrata

Le religiose della Diocesi che in questo anno stanno facendo un cammino di formazione spirituale, si sono ritrovate sabato scorso presso l’Istituto di Maria Ausiliatrice per un ritiro guidato da monsignor Guido Gallese che ha offerto una profonda riflessione sulla Vita Consacrata. Il Vescovo ha voluto sottolineare come per il mondo di oggi sia ancor più necessaria che in passato la testimonianza delle persone consacrate; esse sono chiamate ad accogliere e a portare l’Amore di Dio al mondo che ne sta perdendo il sapore; è questo l’essenziale della loro vita! La loro missione non consiste nel “fare” ma nell’essere una goccia d’amore e questo è possibile solo se ci si incontra con il Signore. Ma che cos’è la Vita Religiosa e perché molti uomini e donne scelgono di consacrarsi a Dio mediante i voti di povertà, castità e obbedienza?

Perché le suore, i frati e i monaci, le suore di clausura fanno questa scelta? Questo stato di vita è una vocazione, cioè una chiamata di Dio tanto quanto il matrimonio e il sacerdozio e attraverso questa via il Signore vuol dire qualcosa di bello al mondo: essi sono profezia di Dio, con la loro scelta dicono cioè che Dio è l’unico bene, l’Amore che tutto riempie. Vorrei usare un’immagine più efficace per dire questo: mentre Dio, Sposo innamorato desidera ardentemente celebrare le nozze con la Chiesa sua Sposa, essa si va disponendo all’incontro con Lui lasciandosi preparare dallo Spirito Santo e, mentre questi la rende sempre più bella e santa, il suo cuore canta con gioia l’amore per il suo diletto. Ebbene, i religiosi e le religiose sono il canto della Sposa, sono il giubilo del cuore, sono il canto d’amore e di gioia che la Sposa innalza per lo Sposo.

Com’è bello quando incontriamo religiosi felici di vivere la loro vocazione e che esprimono con la loro vita un amore più grande! La nostra vocazione vuole anticipare già ora il mondo nuovo che verrà e al tempo stesso dire a questo mondo che la gioia e l’amore di Dio sono e saranno la gioia e l’amore dell’umanità. Tutto questo però non è scevro dalla fatica, dalla fragilità e dalla tentazione diabolica che caratterizza la vita degli gli uomini; la cosa bella però, è che proprio dentro la fragilità opera il Signore perché appaia chiaramente che è Lui a operare.

Ed ecco alcuni passaggi dell’insegnamento del Vescovo.

«Se c’è un’epoca in cui le religiose sono considerate persone inutili, diventando anche il ludibrio del mondo è proprio questa ma Dio invece sa bene chi siete! E sapere chi siete mi riempie di una grande gioia perché vedo la misericordia di Dio che continua nel mondo attraverso di voi; vedo la bellezza di persone che si sono donate al Signore e che vivono nella loro quotidianità l’offerta della propria vita. Ciò che siete in questa vita non si vede con le categorie del mondo ma un giorno, quando sarete intorno al trono di Dio nella schiera delle Vergini a cantare le sue lodi, allora si capirà; nel frattempo in questa vita, dobbiamo però combattere la “buona battaglia”. Il diavolo cerca di sfiancarci, di demotivarci, di stritolarci, di toglierci speranza e di incupirci perché ci teme! Perché vi teme! In questo momento in cui è così bassa la reputazione della Chiesa nel mondo, credo che possiate dedicarvi con ancora più convinzione a ciò che è l’essenziale della vostra vita consacrata: la potenza dell’Amore!

Questa potenza non è umana ma soprannaturale: noi siamo un nulla che Dio ricolma della sua potenza; San Paolo dice che siamo vasi di creta (2 Cor. 4,7) perché appaia che questa potenza straordinaria non viene da noi ma da Dio. Solo in questa fragilità sperimentiamo la sua potenza fedele, forte, sicura che ci fa camminare sicuri là dove le nostre fragilità ci farebbero camminare insicuri. Il Signore è la nostra forza! In modo particolare la vostra consacrazione è forte perché siete testimoni visibili di un amore grande! testimoni visibili dell’Amore! Siamo in un mondo in cui il grande assente è l’Amore! E voi siete la testimonianza viva di un Amore grande in virtù del quale ogni amore acquista senso e forza; non c’è bisogno che facciate qualcosa, c’è bisogno che vi amiate! Per dare la testimonianza dell’amore non occorre fare nulla perché non si tratta di “fare” ma di “essere” amanti, innamorati, ardenti… è questione di riempirsi di Dio. Questo poi, quasi automaticamente si diffonde in tutto ciò che facciamo. È importante amare oggi, anche se faticoso, perché viviamo in una società secolarizzata e in questa società dobbiamo essere la testimonianza dell’amore di Dio e dell’amore per Dio: Dio che ama attraverso di noi e noi che amiamo Dio: questa è la potenza e la grande luce della vita consacrata! Ma non è solo il mondo a creare ostacoli, vi è anche il demonio!

Grazie a Dio però nel battesimo siamo partecipi della vittoria di Cristo sul peccato e sul demonio. Gesù è la nostra forza! Il demonio ostacola questo cammino d’amore perché “cerca come leone ruggente, chi divorare”, soprattutto fra noi. La nostra forza però è la grazia di Dio, il Battesimo, la vita comune, cioè l’essere Chiesa e il rivitalizzare i doni che Dio ci ha fatto. Nella consacrazione religiosa il vostro legame con Cristo si rafforza sempre più, diventa un legame che ha il sapore della sponsalità, perché questo è il destino finale della Chiesa: essere Sposa di Cristo! E conformandovi a ciò che sarà la vita eterna – il nostro celibato e la verginità sono in vista del Regno dei Cieli – vi conformate veramente a una sponsalità straordinaria che è quella della Chiesa. La forza per realizzare tutto questo ce la dona il Signore Gesù!

È importante però avere anche una comunità che aiuta, sostiene e dalla quale venga una parola buona di incoraggiamento. La forza della nostra vita non sta nel “fare cose” ma nel volgere in bene ogni situazione che viviamo, anche la più negativa. Perciò non esiste una condizione svantaggiata nella vita cristiana anzi, la condizione veramente svantaggiata sarebbe quella in cui non vi sono dei problemi. È così che Gesù ci ha voluto salvare: per mezzo della croce!

Carissime, il vostro amore si nutra della forza di Dio; prego il Signore che riusciate ad esercitare il vostro Sacerdozio battesimale che è il dono più grande che Dio ci ha fatto, l’unico che può volgere in bene tutti gli elementi della nostra vita, anche quelli più negativi; Cristo per salvarci non ha fatto grandi cose: ha offerto amorosamente la sua condanna a morte per tortura; questo atto sacerdotale di Cristo ci ha salvato! E non ha voluto donarci solo la liberazione dal peccato originale ma anche la capacità di associarci, mediante il Sacerdozio battesimale, al suo atto salvifico. Il Sacerdozio battesimale è la cosa più preziosa sulla terra, perché fa di ogni cristiano e, in modo specialissimo di ogni consacrato e consacrata, una forza redentiva nel mondo. La nostra Chiesa di Alessandria ha bisogno della vostra forza redentiva! Grazie per quello che fate, per il vostro esempio e la vostra presenza».

padre Giorgio Noè
Vicario episcopale per la Vita Consacrata

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