A che ora si deve andare a nanna?

La pediatra Sabrina Camilli

C’è un orario giusto per mettere a letto i bambini? E quante ore hanno bisogno di dormire la notte per crescere bene e in salute? Ma, soprattutto, se il papà torna tardi dal lavoro è cosa buona che il bambino lo aspetti sveglio? A tutti questi quesiti di una mamma risponde la nostra pediatra di fiducia, la dottoressa Sabrina Camilli.

Ecco la mail che ci è arrivata in redazione

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]«Cara dottoressa, la mia bambina frequenta l’ultimo anno di asilo e fa il tempo prolungato. Questo significa che entra per le 8 e vado a prenderla per le 17.30: è felice, moderatamente stanca. La riporto a casa, giochiamo un po’ insieme, poi facciamo il bagno e ceniamo alle 19. A quel punto sarebbe già pronta con il pigiamino per andare a letto, ma lei prima di dormire vuole aspettare il papà che arriva alle 20.30, e prima delle 21 non riesco a metterla a dormire. Si sveglia alle 7 e mi sembra particolarmente stanca. Come posso fare? Vale la pena metterla a letto alle 20.15 prima che arrivi il papà? Quante ore dovrebbe dormire un bambino della sua età? Grazie mille per la sua risposta».[/box]

Questa la risposta della dottoressa Camilli

«Non esistono orari prestabiliti per mettere a letto un bambino, dipendono molto dalle consuetudini familiari e dal tipo di bimbo. C’è quello che ha bisogno di più ore di sonno e quello che necessita di meno riposo. Non si può dividere per orari o dare distinzioni definite per età: si può dare un consiglio generale, ma non orari fissi. Sta molto al buonsenso delle mamme osservare le caratteristiche del proprio bambino e valutare cosa meglio per lui o lei. Per un bambino è di estrema importanza poter vedere la figura paterna: se il papà rincasa tardi, si può prevedere un recupero di ore di sonno nel pomeriggio e anche nel weekend, però il padre deve essere assolutamente visto la sera. Che non significa tirare le ore piccole, basterà solo dare un bacio al papà, leggere insieme una storia e andare a letto per le 21 o 21.15. Quando un bambino ha dormito 10 ore, per esempio dalle 21.30 alle 7.30, è più che sufficiente. Questo per i più piccoli, mentre per i più grandi vanno bene anche 8 ore. Poi dipende dal tipo di bambino, dalla sua giornata e dal tipo di costituzione».

Dottoressa, come cambia l’ora della nanna in base al nostro bambino?

«Esistono bambini più tranquilli, chiusi, poco reattivi, quelli per così dire “fin troppo bravi”, che “dove li metti stanno”. Questi bimbi hanno proprio la necessità di dormire le 8-10 ore e non fanno resistenza. A differenza invece del bimbo vivace, aperto, disinibito, che corre e salta tutto il giorno e che non vorrebbe mai coricarsi. Le riserve energetiche di quest’ultimo vanno reintegrate e quindi i genitori dovranno fare in modo che dorma almeno le 8 ore. Esiste un altro tipo di bimbo più nervoso, che tende a comandare e a darsi da fare, ma è facilmente stancabile e per lui sarà necessario un riposino pomeridiano, altrimenti si spegnerà come una vecchia lampadina al fosforo. Infine, l’ultimo tipo è quello più fragile dal punto di vista fisico e mentale, ipersensibile, timido ma anche impulsivo: è un creativo, la sua mente lavora molto e per questo ha bisogno di riposare abbastanza, ma farà fatica più degli altri ad addormentarsi o si sveglierà più facilmente di notte».

Quali accortezze bisogna avere alla fine di una giornata pesante?

«Per un bel riposo e una nanna duratura, occorre una cena leggera e gustosa, niente cellulare o tablet, quattro chiacchiere con papà, magari una bella storia letta ad alta voce, una preghierina prima di chiudere gli occhi, un bacio sulla fronte con un segno della Croce e via: partenza per il mondo dei sogni!».

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