Speciale “50 anni di Maria Nivis”
Fabio Pugliese, 46 anni, responsabile di Coompany 2 per la “Maria Nivis”.
Fabio, voi di Coompany siete entrati in tempi recenti nella storia della “Maria Nivis”…
«Premetto: io sono un grande tifoso del Toro, una squadra che per me è storia e passione. E qui alla “Maria Nivis”, in cui lavoro dal 2016, ritrovo la stessa atmosfera. Grande passione: chi passa di qui si porta dietro un pezzo della Casa, giovane o meno giovane che sia. Si respira il clima di una comunità che si vuole aprire, che sta attenta al contesto e non dimentica il motivo per cui la “Maria Nivis” è stata costruita. Non solo non lo dimentica, ma lo porta avanti ancora oggi. La Casa è stata concepita come un luogo di relax formativo, e chi ci tiene davvero queste cose le porta avanti».
Mi faresti qualche esempio?
«Penso ai campi estivi dell’Azione Cattolica, una tradizione che continua e anzi si rafforza nel tempo. Come è accaduto quest’anno, in cui le condizioni erano difficili ma non si è voluto rinunciare a questo momento, soprattutto tra i più giovani. Ma penso anche al momento educativo con il Saluzzo-Plana: le classi prime del liceo sono venute a fare una gita educativa proprio qui alla “Maria Nivis”, e fra i protagonisti più attivi ci sono stati proprio i ragazzi cresciuti nei campi estivi della Casa».
Questo aspetto educativo lo state esportando anche fuori diocesi…
«Per noi è un elemento fondante. Noi di Coompany abbiamo due missioni: una è l’inserimento lavorativo, l’altra è l’educazione, che si struttura in due modi. Da una parte, infatti, ospitiamo chi vuole fare attività educative, dall’altra siamo noi stessi a promuovere attività di questo tipo per le scuole. Le nostre proposte educative consistono in gite di tre giorni nelle quali si affrontano temi diversi: intercultura, consumo, integrazione e modelli comportamentali. Sono i cosiddetti “percorsi di cittadinanza attiva”, che tra l’altro proporremo anche alla diocesi di Ivrea, che ci ha affidato una casa in gestione».
Andrea Antonuccio