Piste ciclabili

“Città nostra” di Carlo Re

Sono rimasto alquanto stupito, uscendo dal parcheggio sotterraneo dell’Esselunga, per immettermi sul corso 100 Cannoni, di trovare dinanzi al marciapiede, delimitato da pilastrini fluorescenti, dipinto sull’asfalto un “Red Carpet” poco più largo di un metro che mi ha costretto a destreggiarmi pericolosamente per immettermi nella solita circolazione veicolare d’ambo i sensi.

Notando poi sul rosso manto alcuni disegni in bianco, ho elaborato che si trattava di una nuova corsia ideata per gli amanti della bicicletta e, considerato il suo breve tracciato – dal portone d’ingresso della vecchia fabbrica Borsalino a poco prima di quello della caserma Valfrè – senza una logica indicazione sul come proseguire, nonché la inesistenza di ciclisti sul medesimo percorso, ho dedotto che probabilmente la mente fervida di qualche nostro pubblico amministratore avrà voluto sollecitare l’apprendimento del pedalare ai pargoli con genitore appresso, nelle prime ore del mattino o in quelle post tramonto del sole.

Altro pensiero è stato che in quel tratto del corso si sia voluto eliminare la sosta delle auto e l’ingombro dei cassonetti dei rifiuti che ora si accampano tutti dopo l’ingresso carraio della caserma, lungo il resto del suo muro di cinta. Spero non sia stato un effetto degenerativo del buon senso provocato dal Covid-19 perché, dopo aver fatto anche il richiamo, non vorrei esserne contagiato anch’io.

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