Il Memorial “Riva” per riassaporare la normalità

Antonio Frisina, presidente del circolo Ortincontra

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””] «Per il circolo sono stati mesi durissimi, non potevamo fare niente: le spese sono rimaste invariate, ma non avevamo alcun incasso». A dircelo è Antonio Frisina (nella foto qui sotto), presidente del circolo “Ortincontra” (via Santorre di Santarosa 14), la struttura alle spalle della gradinata nord dello stadio Moccagatta di Alessandria. Il Covid, che da un anno e mezzo è quotidianamente nelle nostre vite, ha messo in ginocchio anche (e soprattutto) le realtà associative. Dopo mesi di sofferenza, economica e non solo, è arrivato il momento di ripartire. Venerdì 18 giugno alle 20.30 inizierà l’ottava edizione del torneo “Andrea Riva”, con il calcio di inizio affidato a un ospite d’eccezione: Marco Martini, ex giocatore dei Grigi, che nella scorsa stagione era il viceallenatore di Angelo Gregucci sulla panchina dell’Alessandria. Il tradizionale memorial, che si giocherà fino a metà luglio, segna un’estate di ripartenza e ritorno alla normalità per tutti. Anche per Ortincontra.[/box]

Antonio, finalmente ritorna il torneo al circolo.

«Dopo un anno di stop ritorniamo a organizzare il torneo. Il regolamento è simile alle scorse edizioni: si gioca 4+1, per ogni squadra un massimo di dieci giocatori per squadra che non devono essere tesserati oltre la Prima categoria, con due fuoriquota di categorie superiori. L’iscrizione è 120 euro, più 30 euro per ogni gara, il montepremi è di 1.500 euro, più l’adeguamento delle iscrizioni. Si gioca il lunedì, mercoledì e venerdì. Ci mancano ancora due squadre, se qualcuno è interessato può iscriversi chiamando il 331 2882273. Tutto questo seguendo i regolamenti anti-Covid, sia per chi gioca sia per chi viene a vedere. Rispetteremo al 100% le regole che ci vengono date».

Chi era Andrea Riva?

«Andrea era un socio e frequentatore del circolo. Faceva l’avvocato e ha sempre difeso tante persone gratuitamente, perché non potevano permetterselo. Su tutti ha seguito anche diversi tifosi dell’Alessandria. Se c’era da fare del bene, Andrea non si tirava mai indietro. Purtroppo soffriva di crisi di panico, e se n’è andato via troppo presto. Ma noi non abbiamo mai smesso di ricordarlo, e proprio con il suo spirito vogliamo ripartire».

Facciamo un passo indietro, come avete vissuto questa pandemia?

«Siamo stati penalizzati tanto, ci aspettavamo un aiuto maggiore. Siamo andati avanti grazie all’aiuto economico di tanti, tantissimi, soci. Nel frattempo abbiamo vinto un bando comunale in cui il circolo è stato assegnato all’associazione sportiva Ortincontra per i prossimi nove anni, sulla base di alcuni nuovi progetti. Un esempio è la nuova cucina, che stiamo realizzando. Ma abbiamo in mente di costruire anche dei campi da padel, e creare dei centri estivi per i più piccoli. Faremo diversi investimenti per cercare di sviluppare e ringiovanire il circolo. Cercando di renderlo più appetibile per tutti coloro che vorranno venire».

Siete ripartiti anche con la ristorazione?

«Sì, assolutamente, siamo ripartiti, e la presenza è sempre molto alta. Siamo contenti di quello che stiamo facendo, cercheremo di creare una base per gli sviluppi futuri. Vogliamo realizzare qualcosa di importante, vediamo se abbiamo anche la forza economica per supportare questi progetti. Invito tutti ad associarsi perché è fondamentale la vicinanza dei nostri soci: per esempio, in questo periodo praticamente tutti hanno rinnovato la tessera, pur non potendo frequentare il circolo».

Il virus, purtroppo, ha colpito anche alcuni dei vostri soci…

«Il Covid ha colpito tante persone che frequentavano il circolo prima della pandemia. Purtroppo è mancato un personaggio importante, che frequentava questo posto ogni giorno: per noi era “Renatino”, il suo vero nome era Renato Lucchiaro. Un personaggio conosciuto da tutti, una persona bravissima, che purtroppo ci ha lasciato…».

Come hai vissuto questi mesi lontano dallo stadio Moccagatta?

«(Sorride) Chi mi conosce sa quanto sono legato al calcio. Ho allenato per tanto tempo, e vado allo stadio da quando ho sette anni. Quindi posso dire che è stata davvero molto dura restare “fuori”. Adesso vediamo la luce in fondo al tunnel, e cercheremo di tornare alla normalità. Partendo proprio dal torneo “Riva”».

Alessandro Venticinque

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