L’Editoriale di Andrea Antonuccio
Care lettrici, cari lettori,
su questo numero troverete una intervista molto “schietta” a Gianluigi De Palo, presidente del Forum delle associazioni familiari e promotore degli Stati Generali della Natalità che si sono svolti a Roma il 14 maggio. Per capire la portata dell’evento, credo sia sufficiente guardare ai partecipanti: in primis, papa Francesco e Mario Draghi.
A memoria, non ricordo una manifestazione di questo tipo nel nostro Paese: sia per il tema trattato (quando mai si è parlato di natalità e calo demografico, a questo livello?), sia per la qualità (e i ruoli di responsabilità) di chi è intervenuto al dibattito. Un evento epocale (non credo sia esagerato definirlo così), di cui tutti (ma proprio tutti) i media hanno parlato.
In termini sorprendenti, oltretutto, con una attenzione mai rivolta a temi che fino a non molto tempo fa sembravano essere soltanto di alcuni (pochi) “impallinati”, prevalentemente cattolici, con sette-otto figli a carico. E invece, toh, la politica e le istituzioni hanno scoperto che se non riparte la natalità, il Paese affonda. Muore, e noi con lui. Siamo in un «inverno demografico ancora freddo e buio», per usare la formula che papa Francesco ha utilizzato nel suo discorso di apertura agli Stati Generali.
Un discorso molto interessante, in cui ho “scovato” queste parole che vi sottopongo: «C’è una frase del Vangelo che può aiutare chiunque, anche chi non crede, a orientare le proprie scelte. Gesù dice: «Dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore» (Mt 6,21). Dov’è il nostro tesoro, il tesoro della nostra società? Nei figli o nelle finanze? Che cosa ci attrae, la famiglia o il fatturato?».
Mi sembrano domande non banali, da cui dipende veramente la nostra vita: dov’è il nostro tesoro, e dunque il nostro cuore? A cosa teniamo veramente? Ce lo siamo mai chiesti davvero? E, nel caso, che risposta ci diamo?
Andrea Antonuccio
direttore@lavocealessandrina.it
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