Gli effetti del vaccino

“Città nostra” di Carlo Re

Nell’anno in cui, a breve, ne compirò 90, vorrei comunicare a coloro che sono in apprensione circa gli effetti che può provocare la vaccinazione anti-Covid, quanto è successo a me, senza la pretesa che la mia esperienza sia valida per tutti. Il 28 febbraio nei locali approntati lungo il corridoio di sinistra del nostro ospedale civile, con l’assistenza di un sanitario gentile e la cortesia di altro personale paramedico, mi è stata iniettata la prima dose del vaccino “Sars cov 2”. E, con le stesse modalità il 21 marzo, mi è stato iniettato il richiamo.

Nel primo caso, già dal pomeriggio e nei due giorni successivi, ho avuto una lieve sensazione di tremore ai muscoli interni di tutto il corpo, il che non mi ha impedito di svolgere tutte le mansioni di ogni giorno. Nel secondo caso, solo dal giorno successivo e per i tre seguenti, ho avuto la stessa sensazione di tremore leggermente più intensa e accompagnata, a tratti, da lievi capogiri: in questo momento in cui la tinta rossa del nostro territorio ci tiene in coatta domiciliazione, oltre a coricarmi a tratti tipo pennichella, sono stato seduto a sorbirmi notizie tv, a leggere, a scrivere, a espletare qualche lavoretto di natura casalinga, nonché a deambulare nell’alloggio o nel cortile, per tenere in efficienza gambe e braccia.

Al quarto giorno ogni strana sensazione corporea è terminata e ora tutto procede senza altri inconvenienti e fastidi neppure al braccio punturato. Convinto che tale vaccino mi potrà dare l’immunità conclamata, invito tutti ad assoggettarsi con fiducia a tale terapia, nell’interesse personale e di tutta la nostra comunità.

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