“Il punto di vista” di Adriana Verardi Savorelli
8 marzo 2021: grande festa per i Religiosi dell’Ordine Ospedaliero Fatebenefratelli, famoso in tutto il mondo. Partecipo anch’io alla gioia di questo giorno perché conosco la storia del Fondatore dell’Ordine, San Giovanni di Dio, grazie a Fra Dario Vermi OH, Postulatore generale, che mi ha regalato diversi libri per saperne di più.
Ho avuto anche la possibilità di visitare alcuni ospedali in Italia: a Genzano di Roma, Venezia, Brescia e quello in Croazia, l’unico ospedale psichiatrico cattolico esistente in zona. Con commozione scrivo di San Giovanni di Dio, Santo della Carità che mi ha affascinato fin dall’inizio.
Nel 1495 nasce a Montemor-o-Novo in Portogallo. A otto anni si allontana dalla casa paterna, insieme con un chierico, e si trasferisce in Spagna a Toledo dove è accolto da una famiglia di allevatori di bestiame. Fino ai vent’anni si dedica alla pastorizia, poi parte come soldato. In seguito ritorna in Spagna e a Granada apre una piccola rivendita di libri. Una data è importante: il 20 gennaio 1539 si converte totalmente a Dio ascoltando una predica di Giovanni d’Avila. L’effetto è sorprendente!
Le sue manifestazioni di fede lo fanno scambiare per un folle, tanto da venire rinchiuso nell’Ospedale Reale di Granada, dove vive in prima persona i maltrattamenti, all’epoca, riservati ai malati di mente: sferzate, piedi e mani legati, tante frustate per lui perché difende e chiede compassione per quegli sventurati. Il maestro Giovanni d’Avila, conosce bene la causa della sua infermità, gli è vicino spiritualmente e lo consola. Giovanni di Dio prega così: «Gesù Cristo mi conceda il tempo e mi dia la grazia di avere io un ospedale, dove possa raccogliere i poveri abbandonati e privi della ragione e servirli come desidero».
Dopo un po’ di tempo si mostra a tutti come guarito, ha la libertà di andare sciolto per la casa e si mette a servire con amore i poveri in tutte le loro necessità. Il 16 maggio 1539 esce dall’Ospedale Reale e in autunno fonda il suo primo ospedale. Nello stesso anno riceve l’abito religioso ed alcuni discepoli si uniscono a lui. Nel 1548, a Toledo, sorge un ospedale come quello di Granada. Il 3 luglio 1549 un incendio rovina l’Ospedale Reale e lui coraggiosamente salva i malati. L’8 marzo 1550 muore in ginocchio nella casa di una famiglia che lo ospita.
È beatificato dal papa Urbano VIII e successivamente canonizzato da papa Alessandro VIII. Oltre ad essere dichiarato protettore degli ospedali, degli infermi, degli infermieri, dei librai, è patrono di Granada e nella Giornata dedicata alla festa delle donne, l’8 marzo, si pensa a lui come protettore perché ha salvato tante prostitute, ha restituito loro dignità e offerto opportunità di rinascere a nuova vita. Questa è la storia di un Santo che continua a vivere nei suoi seguaci che credono nel valore dell’ospitalità per curare l’umanità.
«Fate del bene a voi stessi, fratelli, per amore di Dio» diceva Giovanni di Dio e così commenta Fra Dario: «Il servizio di cura verso i nostri malati ritorna a nostro favore centuplicato di bene e di benedizioni su tutta la nostra grande famiglia ospedaliera».
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