Il governo, la rabbia e il perdono

L’Editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici, cari lettori,

la “Voce” di questa settimana è dedicata alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, in pieno svolgimento, che culminerà nella preghiera ecumenica di sabato 23 alle 19 (sul “paginone” trovate le modalità per seguire questo gesto). E proprio per approfondire il tema, il nostro Alessandro Venticinque ha intervistato monsignor Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo. Ma non è tutto: abbiamo cercato di raccontarvi quello che accade in città e in diocesi, nella Chiesa e nella società civile.

E a proposito di società civile, il Governo Conte ha ottenuto la fiducia dai due rami del nostro Parlamento, dopo la “fuoriuscita” di Italia Viva dall’esecutivo e la conseguente crisi. Ho assistito a una parte del dibattito in Senato, trasmesso sul web e in tv. Ero seriamente interessato a capire le motivazioni di questa situazione e, perché no, a valutare la “consistenza” della nostra classe politica.

Ho ascoltato con attenzione gli interventi pro e contro Conte, provando a immedesimarmi nell’uno e nell’altro contendente. Devo confessarvi che ai miei occhi non è stato uno spettacolo (si fa per dire) esaltante: palate e palate di retorica, di frasi fatte e luoghi comuni, un rinfacciarsi continuo di incoerenze reciproche, accuse di tradimenti incrociati, scorrettezze, incompetenze varie…

Non ho visto un reale desiderio di costruzione, ma solo la voglia di distruggere: un atteggiamento che emerge sempre più spesso (soprattutto sui social) sia a livello nazionale che locale. Mi sembra allora azzeccata questa frase, attribuita a G. K. Chesterton, che descrive mirabilmente il clima in cui viviamo: «La Chiesa non permette niente, ma perdona tutto; il mondo permette tutto, ma non ti perdona niente». Non è quello che stiamo vedendo oggi, anche a casa nostra?

Andrea Antonuccio
direttore@lavocealessandrina.it

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