Il Messale, la donna e l’umanità

L’Editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici, cari lettori,

su questo numero vi guidiamo alla scoperta delle novità del Messale che entrerà in vigore nelle chiese del Piemonte e della Valle d’Aosta domenica 29 novembre. A partire dall’intervista al nostro vescovo monsignor Gallese, ormai pressoché ristabilito dopo essere stato positivo al Covid-19, fino al paginone centrale, proviamo a cogliere il significato dei cambiamenti liturgici, e anche a “impararli” per pregare bene insieme.

E le novità non finiscono qui: dall’8 dicembre tornano i “Martedì” della diocesi, sospesi a inizio anno per l’emergenza dovuta alla pandemia. Non saranno più “in presenza”, ma online: questo vuol dire che potremo seguirli sul computer o sul cellulare, utilizzando dunque queste nuove (e benedette) forme di comunicazione attraverso le quali passa anche la nostra fede. A pagina 4 troverete tutte le informazioni, anche se vi anticipo già che sul prossimo numero andremo ancora più in profondità.

Per chiudere, vi propongo una frase di papa Francesco, pronunciata nell’omelia per la solennità di Maria Santissima il 1° gennaio 2020. Mi sembra pertinente alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra ogni 25 novembre. Eccola: «Le donne sono fonte di vita. Eppure sono continuamente offese, picchiate, violentate, indotte a prostituirsi e a sopprimere la vita che portano in grembo» ha detto il Papa. «Ogni violenza inferta alla donna è una profanazione di Dio, nato da donna. Dal corpo di una donna è arrivata la salvezza per l’umanità: da come trattiamo il corpo della donna comprendiamo il nostro livello di umanità». Il nostro livello di umanità: qualcosa di più profondo della nostra buona educazione. O della nostra presunta “moralità”.

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