Per la catechesi ripartiamo dall’ascolto

Servizio per la catechesi

“Da dove ripartire?” è la domanda che molti si pongono, non solo all’interno delle nostre comunità ecclesiali, in questo periodo: come abbiamo evidenziato nello scorso numero di “Voce” anche la catechesi, attività fondamentale nella vita delle nostre parrocchie si trova in questa situazione di ricerca e di incertezza.

Vogliamo riprendere questa domanda, confrontandoci con il percorso tracciato dalle linee guida Ripartiamo insieme pubblicate dall’Ufficio Catechistico Nazionale, in un breve percorso a tappe sul settimanale diocesano, per aiutarci a leggere il tempo che viviamo e stimolarci ad un fecondo confronto, all’interno delle nostre comunità.

Anzitutto occorre non passare oltre la domanda troppo in fretta: “Da dove ripartire?” significa interrogarsi sulla situazione che viviamo, sulle fragilità che sono emerse, sulle paure che ancora attraversano le famiglie ed i singoli. Il primo passo per ripartire è proprio mettersi in ascolto, prima di fare proposte o presentare programmi.

La catechesi ha bisogno di questo atteggiamento, che è anzitutto un comando biblico: “Ascolta!” significa porgere l’orecchio alla Parola, e attraverso essa porre attenzione alla vita delle persone. È uno stile di «sana empatia [per essere] aderenti alla realtà della persona» (Ripartiamo insieme, p 4): lo stile a cui sono invitati i catechisti e, in realtà, tutte le comunità. Prima di preoccuparsi del contenuto da trasmettere occorre lasciarsi coinvolgere dai ragazzi, dalle famiglie, dai malati, dagli anziani, dai disabili, da ogni persona che abbiamo di fronte, nel loro percorso di fede, senza un giudizio a prescindere, anche quando sembra che la fede non possa più toccare la loro esistenza.

Sarà l’ascolto vero a scoprire che il Signore trova, proprio nella vita quotidiana delle persone, la strada per far risuonare la sua Parola, quella strada che a noi è richiesto non di inaugurare, ma di percorrere passo passo.

Vittorio Gatti

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