“Fede e medicina” di Franco Rotundi
In una grande prospettiva di rilancio, meglio dire di rinascita della nostra società e della nostra nazione, il compito del medico, in particolare del medico cattolico, è molto importante: il negarlo o sottovalutarlo non solo sarebbe scorretto, ma addirittura colpevole.
Ho sempre pensato che è prerogativa propria del medico cattolico prima di tutto studiare, approfondire le proprie conoscenze per la migliore cura e prevenzione delle malattie, e per prendersi veramente cura della persona malata. L’impreparazione su questi temi in questa tragica occasione di pandemia, pur senza grosse colpe nella inaudita gravità, si è resa purtroppo evidente. Questo dovere di essere sempre pronti e aggiornati, tuttavia, in prospettiva potrebbe anche non bastare.
Il medico deve fare cultura: abbiamo detto, come primo esempio, difesa della vita sin dal suo concepimento fino alla morte naturale, aggiungeremo facilmente educazione a stili di vita consoni a prevenire molti tipi di patologie. D’altra parte, è ormai accettato in ogni trattato di Farmacologia e Terapia medica che la prevenzione e la cura di molte malattie (esempio cardiovascolari o metaboliche) non prescinde da regole comportamentali di vita come alimentazione, astensione da fumo e sostanze, esercizio fisico (tanto deprecato in epoca di pandemia), anche come immunostimolatori ed endorfinici per la perfetta omeostasi e benessere.
Un confessore, tanti anni fa, mi disse (sapendo che ero medico): «Sappi che i Comandamenti e la Dottrina servono sicuramente per andare in Paradiso ed il compito principale dei sacerdoti è questo, ma, in realtà, servono anche per vivere meglio su questa terra».
Molti esempi: vuoi essere sicuro di non buscarti malattie sessualmente trasmesse? Non avere promiscuità nei rapporti, tanto più osservando il sesto comandamento, ed è clinico che i presidi medici diano una scarsa percentuale di sicurezza ed i risultati si sono visti con il dilagare dell’Aids. La terapia e prevenzione della infertilità: chi avrà la onestà clinica prima che morale di dire che la prima causa di infertilità è lo stile di vita, per cui le donne e uomini iniziano a pensare di concepire alla soglie della menopausa, dove la fertilità naturalmente è ridotta del 60%; l’uso di anticoncezionali per anni della vita può aggravare il quadro; la Pid (infiammazione pelvica) dipende soprattutto da promiscuità con infezioni ricorrenti, abortività ripetuta. Prima ancora di ricominciare: la nostra coscienza e l’affidamento a Maria Santissima.