Fase 2: i dubbi dei genitori

Intervista alla pediatra Sabrina Camilli

Con il nuovo Dpcm sono arrivate novità anche per bambini e famiglie, che potrebbero variare a seconda delle decisioni di Regioni e Comuni. A partire da 4 maggio si potrà far visita ai parenti, senza troppi contatti, fare le passeggiate al parco (mantenendo le distanze) e sarà obbligatoria la mascherina anche per bambini, ma solo dai sei anni in su.

Dottoressa, una mamma ci chiede: «Visto il nuovo Decreto che permette di poter incontrare i familiari, dopo il 4 maggio è possibile far riabbracciare la mia bambina alla nonna?».
«La possibilità di poter incontrare nuovamente i nostri cari ci allarga il cuore, ma questo non deve farci dimenticare che dobbiamo ancora avere cura della loro salute. E questo comporta il seguire in maniera precisa e attenta le norme per evitare il contagio. Se durante la quarantena un “familiare convivente” è uscito, come ovvio, per andare a fare la spesa, il dubbio che abbia potuto avere dei contatti con il virus, anche se remoto, può esserci. Quindi dal 4 maggio consiglierei di andare a trovare i propri cari mantenendo mascherina e guanti, ed evitando i contatti diretti. Sono una persona che “adora” gli abbracci e capisco quanto questo possa costare, ma per il bene di chi ci è caro dobbiamo pazientare ancora un pochino».

Ci scrivono ancora: «Da quale età sono obbligatorie le mascherine?».
«Il nuovo Decreto definisce l’obbligo della mascherina per tutti, ma per i bambini al di sotto dei sei anni non c’è questa restrizione. Io comunque inviterei i bambini a utilizzarla già dai quattro anni in su. Mi vengono alla mente le immagini dei piccoli bambini cinesi che portano la mascherina mentre i genitori li tengono in braccio. Penso che per un po’ a tutto questo dovremo abituarci e aiutare i bambini a comprenderne il significato. Ovviamente è importante che siano lavabili in modo che siano davvero igieniche».

Un’altra domanda che ci fanno: «Ora che il lockdown è allentato, si possono fare le cene tra amici?».
«Il lockdown è stato allentato, il primo motivo è poter riprendere le attività nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro, sempre con misure di protezione adeguate, per permettere all’economia italiana di ripartire. Questo non significa che ognuno di noi non debba fare la propria parte riducendo al minimo i contatti, ma potendo passare più tempo all’aria aperta. Il nuovo Decreto allo stato attuale non permette assembramenti, quindi niente cene con amici, ma solo incontri con i familiari. Altrimenti avrebbero riaperto subito bar e ristoranti. Qui ad Alessandria la situazione è ancora ai limiti della criticità e in diverse case ci sono ancora piccoli focolai epidemici. Il rischio è ancora alto. Più usiamo il distanziamento e i mezzi di protezione, come mascherine, guanti e sanificazione, prima usciremo dalle alte vette delle statistiche negative per morti e malattie».

E per quanto riguarda le passeggiate al parco?
«È possibile andare al parco e di questo sono molto contenta, perché i bimbi ne hanno sicuramente bisogno. Ma sarà necessario aiutarli a stare ancora distanti dai coetanei e utilizzare, se possibile, il distanziamento e le mascherine».

In questi giorni si sta parlando anche di vasculiti o sindrome di Kawasaki nei bambini di Bergamo e non solo…
«Purtroppo sì, i casi sono in aumento e vi è la concomitante presenza di tamponi positivi al Covid-19 di questi bambini. Alla luce di questi dati risulta ancora più importante che la riapertura del 4 maggio sia davvero graduale. Perché atteggiamenti irresponsabili di giovani e adulti possono ricadere in primis sugli anziani, ma anche in una percentuale non trascurabile di bambini. Ribadisco l’importanza della prevenzione, come stile di vita».

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