Scontriamoci con i giovani per trovare quel punto accessibile al bene

Il #granellodisenape di Enzo Governale

Ogni volta che incontro un adolescente, ho nelle orecchie la voce di don Bosco che dice che ogni giovane, nessuno escluso, ha un punto accessibile al bene. Io ci credo davvero, perché per me è stato così. Ho incontrato qualcuno che è riuscito a trovarlo in me e da quel momento, a ogni incontro (giovani o adulti), cerco sempre quel punto. Due settimane fa però, mi sono un po’ spaventato, perché proprio davanti ad alcuni adolescenti non sono riuscito a vedere nessun punto. Ho visto un gran vuoto, nessuna speranza o desiderio, vite trascinate in un percorso di studi non scelto, nessuna prospettiva futura o atteggiamento concreto per il presente. Non volevo credere ai miei occhi. L’adolescenza è quel periodo in cui, letteralmente, si inizia a crescere per diventare grandi. Ma quali adulti troveremo se questo è il punto di partenza? In tutto questo stupore, l’unica certezza è che non è mai colpa dei giovani se si trovano in condizioni così “estreme”.

Penso al nostro stile di vita che non ci dà più la possibilità di relazionarci; all’uso del tempo, per il quale siamo diventati incapaci di attendere, di vivere la noia o semplicemente di restare in una relazione; al concetto di bellezza, che ci ha reso schiavi del “dover essere belli” mentre l’unico scopo di un adolescente è “essere contro”. È questo il modo dei giovani di diventare grandi: a volte con la trasgressione, ovvero rompere le regole per poi rientrarci dentro e comprenderle, altre volte con l’opposizione, cioè il dire di no a tutto, anche ai propri sì. Ma questi atteggiamenti funzionano solo se in relazione con il mondo degli adulti, altrimenti crea solo incertezza e dipendenza, ti svuota. Il problema di questi giovani è che il mondo degli adulti è in corto circuito, ha scelto uno stile di vita che non può permettersi, sta lasciando soli i giovani che iniziano a diventare grandi. Quanto lavoro per don Bosco e per la nostra Chiesa, che ha l’occasione di farsi presenza viva di Cristo: un adulto, appunto.