Se il riposo è un pericolo

Il punto di vista

Fare, sperare e amare

«Non cercate il riposo perché esso costituisce un grande pericolo per voi… Guardate l’esterno con gli occhi, ma l’interno con il cuore. Il cuore non condanna… Ogni uomo è una fiamma, creata da nostro Signore per illuminare il mondo. Ogni uomo è una lampada, che Dio ha fatto per brillare e dare luce. Qualunque sia la bellezza della lampada, la sua luce è ancora più bella». Sono pensieri, fra i tanti, che appartengono al libanese Youssef Antoun Makhlouf (1828 – 1898) che prese il nome di Charbel quando entrò nel convento dei monaci e fu proclamato santo da Papa Paolo VI. È conosciuto per i suoi miracoli, guarigioni e conversioni, per la sua straordinaria saggezza e umiltà, ma soprattutto per la sua incessante ricerca di Dio. Scrivo riguardo a ciò che mi hanno suscitato quelle parole… Perché quell’invito a non cercare il riposo considerato un grande pericolo? Credo di capire che il riposo significa adagiarsi nel proprio guscio protettivo in solitudine, allontanarsi da tutto e da tutti per evitare rischi di varia natura, per stare in pace. Prolungato nel tempo porta inevitabilmente al sonno dello spirito… C’è tanto da fare in questo mondo.

Basta guardarsi intorno, senza andare lontano e senza distrarsi per le apparenze che possono ingannare. Se la nostra vicina di casa è anziana, sola e bisognosa di aiuto non troviamo giustificazioni per il nostro disimpegno “oggi ho tanto da fare” e non rimandiamo a domani quello che possiamo fare ora. Se siamo tentati di criticare negativamente qualcuno facciamo appello al cuore che non condanna e non giudichiamo per non essere giudicati. Siamo umili, non pensiamo di sapere più degli altri e non diamo sentenze definitive. Nessuno può arrogarsi il diritto di conoscere fino in fondo l’animo umano che resta un mistero. Bellissima l’espressione dell’uomo considerato come una fiamma, creata da nostro Signore per illuminare il mondo! Ma noi viviamo in un mondo che spesso c’incute paura per il male che non comprendiamo. Com’è possibile che accadano certi fatti dove la malvagità trionfa? Qualunque risposta dettata dalla ragione non può tacitare il nostro sgomento, ma c’è qualcosa d’altro che ci attrae… Siamo creature infiammate dall’Amore di Dio fin dalla nascita, da quando siamo battezzati, diventiamo suoi figli e per questo possiamo, se vogliamo, illuminare tutto ciò che ci circonda. Tradire la nostra vocazione all’Amore è il peggior delitto che ci rende disumani! Diventiamo lampade nella nostra breve vita terrena, brilliamo e diamo luce con gioia! Ci abbandoni però l’orgoglio di renderci belle, magari più di tutte le altre, dando visibile preziosità agli occhi altrui. Qualunque sia la bellezza della nostra lampada mai sarà come la sua luce che potrà spargersi rendendo migliore il mondo. Niente riposo, quindi, niente sonno dello spirito! Fare, amare, sperare e così sia!

Adriana Verardi Savorelli