La recensione
Il libro tratto dalla conversazione tra il Pontefice e il giornalista Gianni Valente
Il Santo Padre ha confidato che da giovane desiderò partire come missionario per il Giappone. Il proposito è stato recentemente almeno in parte realizzato con il viaggio apostolico a Tokyo, Hiroshima e Nagasaki. Partire per un Paese lontano è, a volte, un modo, per salvare il proprio sacerdozio in crisi. Da questa considerazione prende le mosse la conversazione tra papa Francesco e il giornalista Gianni Valente nel libro appena pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana “Senza di Lui non possiamo far nulla” (pp 100, euro 10, distribuzione a 7,90 euro a cura di San Paolo con Famiglia cristiana, Credere, Maria con te).
Nei brevi capitoli vengono affrontati i temi principali dell’attuale pontificato, a partire dal fortunato slogan «Chiesa in uscita» che in realtà, spiega il libro, è semplicemente una sintesi del comando che Cristo ha impartito agli apostoli.
Non si tratta, tuttavia, di comportarsi come degli agenti di commercio che cercano di pubblicizzare un prodotto o come dei fanatici che urlano rabbiosamente le proprie idee: bisogna suscitare ammirazione e stupore grazie alla propria testimonianza delle opere del Signore. Questo è il compito di ogni cristiano: ecco perché Francesco dichiara che l’espressione «laici impegnati» non lo convince poiché se «tu sei laico battezzato, sei già impegnato. Il battesimo basta» (p. 62). Nell’annunciare il vangelo il credente utilizzerà anche gli strumenti più moderni, come Internet, che rappresentano simultaneamente una risorsa straordinaria e «il luogo più esposto alla distorsione delle relazioni umane» (p. 70). Si rischia infatti di frequentare solo chi la pensa come noi, impedendo che il dialogo fecondi la propria mente aprendo orizzonti, offrendo prospettive, dischiudendo promesse. Insomma, con semplicità e in modo scorrevole il volume trasmette dalla stessa voce del Papa i punti fondamentali della sua azione pastorale.
Fabrizio Casazza