La mia lettera a Gesù Bambino l’ha scritta un sociologo

L’Editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici,
cari lettori,

questa è l’ultima Voce del 2019: ci rivedremo, a Dio piacendo, giovedì 9 gennaio 2020. Solo per questo numero, abbiamo “confezionato” 24 pagine, 8 in più del solito. È il nostro ringraziamento per la vostra fiducia: non è vero che nessuno legge più i giornali… voi ci siete, e siete tanti! Vi lascio con una riflessione che mi sta accompagnando da tempo: è di uno dei più importanti sociologi tedeschi, Ulrich Beck. Nel suo ultimo libro, pubblicato postumo, ho letto questa frase (leggetela anche voi, è importante): «Il mondo è fuori dei cardini. Sono molti a crederlo. Vaghiamo senza meta, confusi, discutendo pro e contro questo e quello. Su una frase la maggioranza delle persone si trova d’accordo, al di là di tutti gli antagonismi, e in tutti i continenti: “Non capisco più il mondo”» (La metamorfosi del mondo, Laterza, Bari 2017, p. XIII). Non è forse questa la realtà in cui viviamo tutti, cattolici e non? Se dovessi scrivere una lettera a Gesù Bambino, gli chiederei proprio questo: di aiutarmi a capire questo mondo «fuori dei cardini», smettendola di discutere «pro e contro questo e quello». Cari amici, noi lo sappiamo che il mondo è già stato salvato da Gesù Cristo. Ma purtroppo ripeterlo non basta (almeno a me): ho bisogno di vedere le “orme” di Cristo in ogni istante, senza maledire amaramente (e inutilmente) una società che sembra andare sempre peggio. Con questa domanda attendo il Natale, fiducioso che il Signore mi risponderà. Lui che di risposte “da par suo” me ne ha già date tante. Sono io, distratto, che me le dimentico. Buone e sante Feste a tutti voi!

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