Due libri per andare al cuore della Chiesa

La recensione

Da Queriniana i volumi di Bernard Sesboüé e Roberto Repole

Hanno suscitato ampia eco le proposte del Documento finale che la recente assemblea del sinodo dei vescovi per la regione Panamazzonica ha consegnato al Santo Padre, soprattutto la richiesta di aprire alle donne il lettorato e l’accolitato, la possibilità di ordinare presbiteri i diaconi permanenti sposati, l’istituzione della figura di donna dirigente di comunità. È importante collocare queste – che al momento sono proposte, non decisioni – in una più ampia riflessione sul mistero della Chiesa. In queste settimane sono usciti in contemporanea due libri dell’editrice Queriniana che aiutano in questo senso.


Non abbiate paura! (pp 155, euro 16): è curioso il fatto che l’opera del gesuita Bernard Sesboüé (nella foto di copertina) sia uscita originariamente in francese nel lontano 1996. Eppure, come spiega all’inizio l’arcivescovo Erio Castellucci (presidente della commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi), tanti anni non sembrano passati poiché «ciò che accadeva nella Chiesa d’Oltralpe qualche decennio fa, infatti, è ciò che ora succede nel nostro paese, specialmente nel Nord». La forte riduzione numerica del clero impone una più intensa partecipazione dei laici ma bisogna fare attenzione a non confinare il parroco nel ruolo di un distante gestore, privo di contatto diretto con la gente. Occorre trovare un equilibrio tra la tentazione di clericalismo da parte dei presbiteri, che si traduce in un ripiegamento difensivo per mantenere il (poco) potere rimasto, e quella di conquista e rivendicazione da parte dei laici.

La Chiesa e il suo dono (pp 421, euro 30) è frutto delle ricerche del sacerdote torinese Roberto Repole, che dal 2011 al 2019 è stato presidente dell’Associazione teologica italiana e che attualmente è direttore del ciclo istituzionale della sezione torinese della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. La parola dono è la chiave del volume: con questa categoria andrebbe descritta (e in un certo senso riscritta) la vita e la missione della comunità cristiana. Così si evitano i due estremi di uno stile tendenzialmente violento nel trasmettere la fede e di un dialogo privo di riferimento alla verità. La Chiesa si fa dono in quanto nasce dal dono d’amore della Trinità, che si fa presente concretamente nella storia con l’opera dei cristiani. Anche se un mondo di cristianità è al tramonto e che si tratta di un modello ormai non riproponibile, non deve mancare l’anelito missionario dal cuore dei credenti. I due testi concorrono a superare una certa narrativa sulla Chiesa fortemente stereotipata andando al cuore del discorso: la Chiesa madre, maestra, famiglia delle famiglie.

Fabrizio Casazza