Sulle note di J. S. Bach

Musica a Sant’Alessandro

Straordinario concerto de L’Archicembalo

Non è infrequente che nelle nostre Chiese vengano ospitati eventi concertistici durante l’anno e, grazie a questo, si concorra a promuovere in modo diffuso la fruizione e la cultura musicale nella comunità locale.
Tuttavia, ciò che i presenti hanno ascoltato giovedì 19 settembre nella Chiesa Parrocchiale di Sant’Alessandro ad Alessandria ad opera dell’ensemble barocca L’Archicembalo ha un che di straordinario.
Le ragioni sono molteplici, ma ne vanno sottolineate almeno tre, in grado di rendere il concerto (tutto dedicato al genio compositivo di J. S. Bach) un’esperienza di grande suggestione e capace di veicolare i presenti in una dimensione spirituale, estetica e culturale di prim’ordine come raramente può capitare in Città.

Quali dunque i motivi illuminanti? Innanzitutto, la scelta dei brani proposti ossia due celebri Concerti (il BWV 1060R e il BWV 1056R), due raffinate Arie (una dall’Oratorio di Pasqua e l’altra dalla Cantata BWV 170) eseguite dalla viola solista (E. Saccomandi) e la Fuga in sol minore detta “La Grande” (BWV 542). In queste composizioni la qualità de L’Archicembalo è emersa in tutta la propria luminosità e l’equilibrio tra la sezione dei violini (guidati dalla spalla Marcello Bianchi, insieme a Paola Nervi e Marco Pesce), la viola di Elena Saccomandi, il violoncello di Claudio Merlo, il violone di Matteo Cicchitti e il clavicembalo di Daniela Demicheli ha prodotto il miracolo di una esposizione musicale che, mentre agiva “orizzontalmente” con la produzione fisica dei suoni, riusciva ad elevare “verticalmente” e a indurre metafisicamente i pensieri e le emozioni grazie all’universalità del linguaggio artistico-musicale magistralmente impiegato.

Qui sta la seconda ragione che ha colpito il numeroso pubblico: la scelta di un titolo che, prendendo spunto dalla poesia “L’infinito” di G. Leopardi, ha creato un arco emotivo formidabile tra il “sovvenire dell’eterno” e la consapevolezza sia di quanto fosse veramente pervasiva l’atmosfera spirituale veicolata dai musicisti, sia di quanto quest’ultima venisse valorizzata proprio dal trovarsi in una cornice splendida e appropriata quale la Chiesa di Sant’Alessandro. La terza ragione è infine la felice collaborazione che il concerto ha concretizzato: quella tra l’Associazione Pantheon (organizzatrice del Festival “Alessandria Barocca e non solo…” giunto quest’anno alla X edizione), le diverse Istituzioni promotrici (tra cui CulturAle ASM Costruire insieme, presente con la Presidente Cristina Antoni) e l’Opera dei Convegni di Cultura Beata Maria Cristina di Savoia Borbone (1812-1836): Regina delle Due Sicilie e meraviglioso esempio di donna che coniugò la santità della vita e la profondità del sentimento religioso con la modernità di pensiero operando per assicurare una vita più dignitosa a tante persone.

Guido Astori