Impariamo dai giovani di Usseglio

IL CONTRAPPELLO

Un territorio che rinasce

Nell’articolo di Avvenire pubblicato mercoledì ho raccontato della mia recente partecipazione a un evento a Usseglio, ultimo paese delle Valli di Lanzo, che non ha nemmeno un bancomat: un luogo che solo dieci anni fa sembrava essere destinato all’abbandono. Eppure qui ho incontrato diversi giovani impegnati sul territorio: chi a produrre zafferano, chi ad allevare vacche, chi a essiccare mele, chi ad allevare capre per produrre yogurt e formaggi. Insomma, un fiorire d’attività inaspettato, che mi ha fatto pensare che le giovani generazioni abbiano dentro qualcosa che non era stato messo in conto: il seme e il racconto. Il seme della tradizione, che però dà vita a qualcosa di nuovo rispetto al passato, perché i giovani sono aperti al mondo e cominciano a prendere coscienza del bene collettivo in cui sono cresciuti. Quindi nelle montagne e campagne italiane c’è molto di più di quanto si possa immaginare, tante risorse che attendono solo di essere liberate e valorizzate. È questo l’invito che rivolgo alla politica: dare fiducia alle microimprese.

Paolo Massobrio