Il senatore Vittorio Zoppi

ALESSANDRIA RACCONTA

Una carriera amministrativa tra prefettura e cariche politiche

Carlo Vittorio nasce a Cassine il giorno di Natale del 1819 (secondo un’altra fonte il 24 dicembre 1818), discendente dell’antica famiglia patrizia Zoppi, signori di Sezzadio, Cassine e Castelnuovo Bormida. Il nonno Ottavio, ammogliato con Isabella de’ Porzelli dei conti della Valle delle Grazie, era stato maire (ossia, sindaco) di Alessandria durante la dominazione napoleonica. Il padre Giovanni Antonio aveva militato nell’esercito con il grado di maggiore, mentre la madre, Matilde Calcamuggi de’ Ferrugini, era figlia dell’ultimo conte di Cascinagrossa. Vittorio si sposa tardi, all’età di 42 anni, con la sedicenne Maria Bianca Pietrina Roissard De Bellet. La sorella Clementina si mariterà con il generale Raffaele Alessandro Cadorna (nella foto), che nel 1870 guiderà il V Corpo d’armata alla resa di Roma. Laureatosi in giurisprudenza (diritto civile ed ecclesiastico) all’Università di Torino inizia, in qualità di volontario non retribuito, la carriera amministrativa  nell’Amministrazione provinciale dell’Interno. In breve tempo diventa prima intendente generale e poi prefetto nelle città di Salerno, Messina, Brescia e Torino (per due volte). Proprio nel corso di quest’ultimo incarico, viene sospettato di non aver sufficientemente vigilato a proposito di diversi episodi di malversazione avvenuti in Questura (a quel tempo incardinata nella Prefettura).

Raffaele Alessandro Cadorna

Secondo l’accusa, il questore Vincenzo Bignami e altri funzionari, in accordo con alcuni appaltatori, avevano gonfiato le forniture alimentari e di corredo, provocando un danno erariale di alcune decine di migliaia di lire. Il processo dinanzi alla Corte d’Assise si conclude con pene severe: Bignami viene condannato a otto anni di reclusione, mentre nessun provvedimento è preso contro Zoppi. Il presidente del consiglio Marco Minghetti così riassume il suo pensiero circa la delicata vicenda in una lettera al ministro Girolamo Cantelli: «Senza punto mettere in dubbio la sua onestà bisogna pur dire che egli era di quelli che oculos habent est non videbant». Vittorio Zoppi ricopre anche diverse cariche politiche a livello locale: consigliere comunale, provinciale e assessore facente funzioni del sindaco di Alessandria. Il 15 novembre 1871 il re Vittorio Emanuele II lo nomina senatore, Amministratore e presidente della Cassa di risparmio di Alessandria (1877-1879), accetta finanche l’incarico di presidente della Congregazione di Carità. Pur non essendo credente, mantiene eccellenti rapporti personali con Don Bosco, e in punto di morte, il 23 novembre 1907, riceve dalla Curia Romana l’apostolica benedizione. Ottavio, uno dei suoi sei figli, assumerà la carica di generale di corpo d’armata, mentre l’omonimo nipote Vittorio intraprenderà la carriera diplomatica, diventando segretario generale del Ministero degli Affari Esteri.

Mauro Remotti