Una vita di fede “senza pieghe”

IL #GRANELLODISENAPE DI ENZO GOVERNALE

“La vita di fede dev’essere semplice”. Da qualche mese questa frase ritorna costantemente davanti ai miei occhi, anche se faccio finta di non vederla. Per me, che nella vita di fede sono un po’ come Giacobbe, le cose semplici sono le più difficili da vedere. Così questa volta ho deciso di affrontarla. Etimologicamente, la parola “semplice” è composta di due parti: sine che vuol dire “senza”, e plica che significa “piega”. Letteralmente, senza pieghe. Se ci pensiamo bene però la vita è fatta così: una serie di pieghe, di imperfezioni, di ruvidità che possono anche nascondere detriti accumulati nel tempo e che a volte non permettono neanche di proseguire il cammino perché sembrano insormontabili, pieghe alte come montagne.

La semplicità della vita di fede contrasta con la complessità della nostra vita fatta di compromessi, di scelte prese perché spinti dalla società, sempre di fretta. E allora come possiamo fare? Immaginare la vita come una camicia appena lavata e centrifugata non è molto romantico, ma forse la vita di fede è un po’ come un grande ferro da stiro che con il peso del ferro, la forza del vapore e l’energia del calore ci permette di rendere “semplice” la nostra vita. Certo, il suo passaggio è doloroso ma alla fi ne se ne esce più “semplici”, senza pieghe. A volte si tratta di relazioni da tagliare, dipendenze affettive da sviscerare, vie di fuga rapide o semplicemente l’incapacità di scegliere. Quello che importa è che tutti possiamo rendere semplice la nostra vita: basta volerlo, e soprattutto avere il ferro giusto!

Enzo Governale
@cipEnzo