Pietro Parnisetti nasce ad Alessandria nel 1823. Intraprende il cammino verso il sacerdozio, diventando anche professore di scienze fisiche presso il seminario vescovile di Alessandria dove inaugura un gabinetto scientifico. In una torretta posta all’interno del cortile del medesimo seminario (sito in via Vochieri, e ora sede della Camera di commercio), installa un osservatorio meteorologico disegnato dall’ingegner Garbarino. L’osservatorio è provvisto dei più moderni strumenti dell’epoca, alcuni di invenzione dello stesso Parnisetti, quali l’anemometrografo, per registrare l’ora e la velocità del vento, e l’anemoscopio, che indica la presenza e la direzione del vento.
Pioniere della moderna sismologia, inizia le sue esperienze sul pendolo sospeso a un filo di rame, constatando che lo stesso descrive delle piccolissime elissi con l’asse maggiore sempre diretto verso Est-Ovest, e che tali oscillazioni sono indipendenti dall’aspetto del cielo e dalla temperatura. Più tardi, padre Timoteo Bertelli confermerà che tali movimenti possono considerarsi dei fenomeni endogeni della crosta terrestre. Pietro Parnisetti è anche uno studioso di gnomonica, ossia l’arte di costruire orologi solari. Realizza, infatti, un paio di meridiane a tempo medio presso il seminario vescovile: una (orizzontale) sulla specola e l’altra (verticale) nel cortile. Una terza, collocata nel cortile del Palazzo di Città, viene donata al Comune per poter regolare il complesso orologio astronomico municipale. Nel 1863 viene nominato canonico della cattedrale e teologo del duomo, in seguito pro-vicario generale. Prosegue intanto la sua collaborazione con valenti scienziati del calibro di padre Angelo Secchi e padre Francesco Denza. È proprio Denza ad affidargli nel 1866 il compito di seguire le “lacrime di San Lorenzo”. Nell’osservazione sarà aiutato (oltre che dal cielo sereno e dal novilunio) da alcuni colleghi, tra i quali Carlo Ceriana di Valenza.
Per avere ulteriore conferma dei suoi studi, inventa il metereoscopio, uno strumento per fissare le coordinate delle stelle cadenti. Membro di diverse accademie scientifiche nazionali (quali la Società meteorologica italiana) ed estere, viene classificato tra i più eminenti scienziati del tempo. Nominato cavaliere della corona d’Italia, gli viene conferito con decreto ministeriale il titolo di professore di fisica nei licei. Appena uno anno dopo aver dato alle stampe le “Osservazioni meteorologiche fatte in Alessandria alla specola del Seminario”, Pietro Parnisetti si spegne all’età di 56 anni. La sua città natale gli ha intitolato una via nel quartiere Pista.
Mauro Remotti