Collezionare per credere – In cielo, in terra, in ogni logo

Musei, centri commerciali, biblioteche, luoghi di culto, ospedali individuano percorsi d’orientamento segnati da colori diversi; ciascun gergo iconico ha una sua speciale araldica, familiare ai suoi adepti, impervia e incomprensibile agli altri. Colori e figure dell’araldica compongono quello che, in italiano, si chiama “stemma”. La maggior parte delle persone considera l’araldica un qualcosa di antico e polveroso, a mo’ di piramidi e dinosauri ravvisando, negli stemmi, un insieme di simboli misteriosi come quelli dell’astrologia e dei tarocchi. In origine non c’era differenza tra lo stemma e lo scudo, da combattimento o impiegato nel torneo. Quando lo scudo venne abbandonato, lo stemma rimase come immagine adatta a essere dipinta, scolpita, ricamata. Continuando a fungere da simbolo di riconoscimento e arricchendosi di elementi in origine assenti perché collocati all’esterno dello scudo, come fronde, cimieri, elmi, motti… Soprattutto in latino, come quello urbano “Deprimit elatos levat Alexandria stratos” (“Alessandria umilia i superbi ed esalta gli umili”). L’idea di stemma, col passare del tempo, ha dato vita a quella di marchio o logo (in inglese “badge”). 

Ad esempio, l’araldica del calcio non è solo formata dai colori delle maglie, ma pure dai marchi dei club. Questi ultimi generalmente sono situati sulla parte anteriore della casacca, a sinistra. Vivono una vita quasi propria, avulsa dalle maglie, essendo destinati a essere riprodotti in un’infinità di oggetti e di supporti materiali: sciarpe, bandiere, gadget… Possono esibire leoni (ad es. Chelsea, Göteborg, Sporting di Lisbona), aquile (ad es. Manchester City, Aek di Atene, Palermo) e draghi (Metz,Ternana), sfoggiando un “bestiario” sconfinato e molto apprezzato da tifosi e collezionisti di mascotte. Circa la metà delle figure non geometriche, in araldica, sono appunto di animali, caricati di virtù agonistiche e riferimenti storici: dal biscione visconteo dell’Internazionale di Milano alla lupa della Roma, passando per il “ciuccio” di Napoli e i grifoni del Genoa… La signora Gianna (333 9124674), che espone le sue creazioni al mercatino di Nizza Monferrato la terza domenica del mese, confeziona lo scudetto delle squadre di calcio in modo artigianale. Impiega un intreccio di perline e aggiunge una facoltativa catenella che permette di appendere il gagliardetto risultante in macchina o dovunque lo si desideri. Finora ha già quasi realizzato tutti i loghi delle squadre più note della Serie A e la sua attenzione si è poi rivolta allo stemma dei Grigi.

La sua procedura richiede almeno un giorno di lavoro, ma tempo e prezzo variano a seconda della complessità della trama. Coccarde e distintivi emessi in particolari occasioni (fiere, mostre, convegni) acquistano notevole valore col passare del tempo; molto gettonati sono quelli “jamboree”, ossia dei raduni degli Scout, dei raduni politici, del ‘68… Oppure alcuni decidono di raccoglierli in base al simbolo (sole, croce, spada, aquila…), raffigurato in tutte le possibili varianti.

Mara Ferrari

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