L’uso delle piante medicinali per il trattamento dei disturbi del sonno nei bambini risale a migliaia di anni fa (facciamo riferimento al un trattato d e l l ’ a n n o 850). Tra le piante più utilizzate ritroviamo la melissa, la passiflora, la camomilla e la valeriana. Quest’ultima è una pianta europea che ha un’azione sedativa grazie alla presenza degli acidi valerenici. Quindi favorisce il sonno in modo che sia ristoratore e va usata per diverse settimane regolarmente affinché sia efficace.
Un’altra pianta molto conosciuta e nativa dell’Europa e dell’Asia è la camomilla che contiene diversi principi attivi che hanno un’azione antinfiammatoria e antispastica sull’apparato gastrointestinale. E questo abbia quindi un effetto secondario positivo sull’induzione del sonno. La melissa, invece, è una pianta originaria della Turchia e viene coltivata in tutt’Europa a clima temperato. I Romani la ritenevano utile per eliminare tutte le inquietudini del cervello. Sembrerebbe quindi legata alla sua azione sulla acetilcolina con effetto sedativo, ansiolitico e antispastico connessa all’azione dell’acido rosmarinico, contenuto nelle foglie.
Infine, in pediatria si utilizza la passiflora, o fiore della Passione (di Cristo), il cui nome deriva dalla forma caratteristica dei fiori bianco – violacei. È originaria del Cento e Sud America e in particolare del Messico, veniva utilizzata dagli Inca per “calmare” i nervi. La sua azione è dovuta ai flavonoidi con effetto sedativo e ansiolitico. In pediatria può essere utilizzata nelle sindromi ADHV (sindrome da deficit di attenzione e iperattività). E per riprendere un ritmo fisiologico del sonno e ridurre l’irritabilità e l’ansia, dev’essere usata per diverse settimane.
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