La recensione – 59 Omelie sui Salmi

San Girolamo è uno dei significativi dottori della Chiesa. A lui si deve la traduzione in latino della Bibbia, detta Vulgata, che nella sua versione “aggiornata” resta il testo ufficiale della Chiesa latina. Originario probabilmente dell’attuale Istria, dopo una vita mondana ricevette il battesimo verso i vent’anni; nel 382 si trasferì a Roma, ove il papa Damaso, conoscendo la sua fama di asceta e la sua competenza di studioso, lo assunse come segretario e consigliere, mentre fu guida di diverse persone dell’aristocrazia romana. Dopo la morte del Pontefice, san Girolamo lasciò l’Urbe nel 385 e intraprese un pellegrinaggio, dapprima in Terra Santa e poi in Egitto, patria di molti monaci. Nel 386 si fermò a Betlemme, dove, per la generosità della nobildonna Paola, furono costruiti un monastero maschile, uno femminile e un ospizio per i pellegrini. Si spense nella sua cella, vicino alla grotta della Natività, il 30 settembre 419/420. Ora le edizioni Città Nuova pubblicano, con originale latino a fronte, due volumi sulle 59 Omelie sui Salmi, in cui vengono commentati i salmi dal numero 1 al 115 e dal 119 al 149 e il salmo 41 per i neofiti, ossia i nuovi cristiani. Probabilmente si tratta di sermoni tenuti all’interno della liturgia domenicale a Gerusalemme. Si chiese Benedetto XVI nel 2007: «Che cosa possiamo imparare noi da San Girolamo? Mi sembra soprattutto questo: amare la Parola di Dio nella Sacra Scrittura. Dice San Girolamo: “Ignorare le Scritture è ignorare Cristo”. Perciò è importante che ogni cristiano viva in contatto e in dialogo personale con la Parola di Dio, donataci nella Sacra Scrittura».

Fabrizio Casazza

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