I grandi sarti si sono convertiti al filo di lana e la voglia di “tricotare” si diffonde, soprattutto quando arriverà il grande freddo. Gomitolo e ferri sono arrivati perfino nei camerini delle star e lavorare a maglia è bello anche per fotomodelle e donne manager. Perché scatena la fantasia, favorisce il parlare e il confidarsi, mentre i ferri scandiscono ritmicamente il tempo. Guide illustrate, tutorial on-line, collezioni di punti celebri affiancano questa rinata passione. Anche Vogue ne ha selezionati parecchi (circa 500) fra i più belli del mondo, catalogando i vari modelli che hanno origini antiche. Molti sono dovuti agli artigiani inglesi che hanno tradotto in merletti e rilievi le forme della natura. Il punto Mrs. Montague (piccoli rombi traforati), ad esempio, fu inventato per un paio di calze da donare alla regina Elisabetta I.
Anche i maglioni irlandesi in lana grezza racchiudono un bel po’ di storia: come i kit scozzesi, erano il simbolo della famiglia d’appartenenza. I trafori, gli incastri costituivano lo stemma del casato. Le ragazze, poco prima del matrimonio, dovevano trovare un punto da proporre al fidanzato. Il nuovo intreccio era poi esaminato dalla famiglia dello sposo e solo se non stonava con quello già esistente avveniva la fusione. Lavorare a maglia è anche un modo per imbastire capi unici e su misura; ad esempio l’alessandrina Giusy Caruzzo gestisce un atelier-laboratorio di sartoria su misura in via Milazzo 5. “Adoro questo lavoro perché mi permette di creare un rapporto speciale con il cliente; scegliamo insieme il materiale, il modello e i colori che più rispecchino la sua personalità. In seguito posso iniziare la realizzazione del capo, che viene eseguito in modo totalmente artigianale; prestando molta attenzione al particolare e dedicando tutto il tempo necessario al fine di renderlo davvero unico”.
Realizzare capi con passione e cuore: questa è pure la mission dell’associazione “Cuore di Maglia”, nata dieci anni fa da un’idea di Laura Nani. Un gruppo di amiche decide di rendersi utili, soprattutto ai bambini, con i loro lavoretti. Scarpine piccolissime e buffi cappellini per scaldare i piccoli nati pretermine, copertine, corredini per bambini con famiglie in difficoltà; il tutto rigorosamente fatto a mano, con filati pregiati, lana purissima, cashmere, merinos. Con cento grammi di quest’ultima tipologia di lana, ad esempio, si possono realizzare un cappellino e due paia di scarpine oppure un sacco nanna. Con quattro gomitoli una copertina da culla o un minitwist, cioè un triangolo in lana per la marsupioterapia. Le terapie intensive neonatali di tutta Italia apprezzano in modo particolare questi regali che arrivano da “Cuore di Maglia”, al fine di rendere più umana la permanenza in ospedale sia del piccolino che dei genitori. Le associate di “Cuore di Maglia”, sparse in tutta Italia, hanno già confezionato circa 1500 copertine e circa 3000 cuffiette e scarpine, comprese quelle a forma di zucca per i giorni di Halloween. Per info contattare la mail “cuore@ cuoredimaglia.it” o recarsi in via XXIV Maggio, 15 nei giorni di ritrovo.
Mara Ferrari