Vivere il fiume divertendosi ma con responsabilità. Questo l’obiettivo della “Randonnée sul fiume Po” organizzata dal Gruppo Scout Agesci Valenza 1 e giunta alla sua settima edizione.
Domenica 30 settembre circa duecento persone si sono presentate a Valenza, ai piedi del Ponte di Ferro per prendere parte all’evento. Ma già dalla giornata di sabato, la sponda destra del Po, si è animata di scout che, fra pali, corde, bidoni di plastica e pagaie hanno assemblato zattere e “eco-catamarani” realizzati con bottiglie di plastica.
La domenica, dopo le fasi preliminari di iscrizione e suddivisione in equipaggi, ben 160 temerari si sono messi in navigazione con barche accompagnati dai volontari della Croce Rossa a cui, novità di quest’anno, si sono aggiunti sei capi scout del Gruppo Valenza 1 che hanno conseguito il brevetto di “Tecnico soccorritore fluviale”.
Fra kayak, canoe, zattere ed eco-catamarani, la discesa da Valenza è proseguita e anche i canoisti più esperti hanno rallentato il ritmo delle pagaiate, perché la chiave di questo evento non è la competitività né il record da battere ma lo stare insieme e godere della bellezza del Creato, fino a giungere alla spiaggia di Bassignana. Da lì, dopo una rapida sistemazione, ci si è recati all’Oratorio del Duomo di Valenza dove, con 140 coperti, è stato servito il pranzo, quest’anno cucinato dall’équipe di Goldsmoke Bbq.
E poi, le premiazioni: l’equipaggio che ha fatto più strada arrivava da Monza, il partecipante più piccolo ha solo tre anni e gli equipaggi più estrosi erano ben tre: “i babbo Natale in anticipo”, i “bagnini da spiaggia” e la “scuderia Leopoldi”.
A chiudere l’evento, le parole di papa Francesco per la “Giornata Mondiale di Preghiera per la cura del creato” che ben riassumono lo spirito dell’iniziativa valenzana: «Custodire ogni giorno questo bene inestimabile rappresenta oggi una responsabilità ineludibile, una vera e propria sfida: occorre fattiva cooperazione tra gli uomini di buona volontà per collaborare all’opera continua del Creatore. […] per questa emergenza siamo chiamati a impegnarci, con mentalità attiva, pregando come se tutto dipendesse dalla Provvidenza divina e operando come se tutto dipendesse da noi».
Giorgio Ferrazzi