Chiedilo a noi – L’8xmille per accompagnare spiritualmente gli ammalati

Don Mario Cesario è responsabile dal 1972 dell’Ufficio pastorale della Sanità della diocesi di Alessandria.

Di che cosa si occupa il suo Ufficio pastorale?
«Sono stato per molti anni direttore dell’Ufficio pastorale della Sanità, ma da qualche mese ho dato le dimissioni. Sono comunque al dipartimento di salute mentale, l’ex ospedale psichiatrico del ‘72, che oggi è curato dall’Asl. Da dieci anni sono anche all’Hospice “Il Gelso”, dove ci sono malati terminali curati da medici e psicologi qualificati, e come cappellano cerco di seguire spiritualmente gli ammalati e i parenti. In questi anni, nel mio lavoro negli Uffici pastorali della sanità ho sempre cercato di mettere insieme i cappellani che si occupano anche delle case di riposo, ma non è stato molto semplice. Abbiamo sempre cercato di camminare all’unisono e di tenere una linea comune».

Da quanto tempo lo fa?
«Svolgo questo ruolo dal giugno del 1972».

Quante persone ci lavorano, come volontari o altro?
«All’inizio avevamo dei collaboratori dell’Acos (Associazione cattolica operatori sanitari, ndr) che aiutavano i cappellani, poi un aiuto è arrivato anche dai medici cattolici dell’Amci, di cui ho fatto parte, e in modo particolare c’era l’Oftal che a partire dalla legge 180 ha partecipato molto da vicino. Il loro compito consisteva nel reinserire i malati psichiatrici nella vita di tutti i giorni, per esempio portandoli in pellegrinaggio a Lourdes, cercando di migliorare il più possibile la vita di queste persone».

Quali attività si svolgono durante l’anno?
«Attualmente noi all’Asl abbiamo un centro diurno. Le attività principali si svolgono dal mattino sino al pomeriggio, e cerchiamo di tenere insieme queste persone facendo leggere il giornale e coinvolgendole il più possibile. Poi programmiamo delle uscite: una volta li abbiamo portati al giardino botanico di Alessandria, a Superga ed è in programma un’uscita all’acquario di Genova.
Queste uscite hanno lo scopo di socializzare con l’esterno, affinché si sentano parte della società».

Come viene utilizzato l’8xmille?
«Fortunatamente non abbiamo mai chiesto nulla. Non ci sono forti necessità economiche e si vive dei proventi della gente».

Attività in programma, da qui in avanti?
«Le future attività sono quelle di proseguire il nostro lavoro sia con i pazienti psichiatrici, sia con i malati terminali. Entrambi hanno bisogno del Sacramento, per chi crede. Hanno bisogno di un appoggio anche i parenti, il nostro aiuto può farli sentire meno soli e diventa fondamentale per far superare questo triste momento».

Appello ai fedeli?
«Un appello specialmente alle persone: l’ammalato psichiatrico ha bisogno di attenzioni e di affetto nonostante la loro “differenza”. Se una persona dall’esterno gli dimostra la vicinanza gli ammalati la sentono».

Appello agli altri uffici pastorali?
«Onestamente ho notato che si sta correndo un po’ da isolati. Quindi agli Uffici pastorali un appello più concreto per aiutarci ed esserci più vicini».

Alessandro Venticinque

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