Economia e Finanza – Italia: paese vecchio

Negli ultimi 100 anni la popolazione italiana è cresciuta ininterrottamente arrivando a raggiungere nel 2015 quasi 61 milioni di abitanti, ma la situazione sta cambiando. Il crollo delle nascite determinerà nei prossimi anni un’inversione di tendenza: nel 2050, infatti, saremo 2,5 milioni in meno (circa la città di Roma); gli over 65, oggi 13 milioni, diventeranno 20 milioni con 4 milioni solo di over 85 (come se Lombardia, Piemonte e Veneto rimanessero popolati di soli anziani). La popolazione residente al 1° gennaio 2018 è di 60 milioni 494mila unità, segnando una diminuzione di 100mila persone sull’anno precedente, in gran parte attribuibile proprio agli italiani. Infatti la componente nazionale scende a 55 milioni 430mila, con un calo di 113mila abitanti mentre gli stranieri sono 5 milioni 65mila e rappresentano l’8,4% dei residenti totali. Inoltre nel 2017 si è registrato un nuovo minimo storico per le nascite, che hanno toccato il picco del -2% rispetto al 2016. I decessi sono stati, invece, 31mila in più del 2016 (+5,1%). Il saldo naturale della popolazione nel 2017 è dunque negativo (-183mila) e registra un nuovo minimo storico. La crisi demografica impatterà negativamente sullo sviluppo economico: il vero problema non sarà tanto il calo delle nascite, ma la diminuzione della fascia di cittadini che lavora rispetto a quelli che vanno in pensione. Questo fenomeno provocherà, a carico delle Stato, un incremento della spesa sanitaria (gli anziani necessitano di più cure) e di quella pensionistica. I lavoratori anziani saranno costretti a lavorare di più anche grazie all’aumento della speranza di vita, creando problemi di ricambio generazionale a favore dei più giovani, che già adesso “scappano” sempre più all’estero. Dal momento che in futuro lo Stato farà fatica a sostenere una mole di spesa così incombente, gli italiani dovranno iniziare a pensare a crearsi una pensione complementare, un fondo integrativo che potrà sostenerli economicamente nel momento in cui andranno in pensione e dovranno verosimilmente affrontare maggiori spese sanitarie.

Davide Soro

leave a reply