Lo sappiamo che siamo in guerra? – l’Editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici, cari lettori,

questo numero di Voce è a dir poco “destabilizzante”, a partire dall’articolo di apertura, una lettera aperta del Vescovo Guido ai lettori, dal titolo a dir poco provocatorio: “Vi do una bella notizia, chiudiamo il seminario”. Una bella notizia? Non solo: vogliamo che il nostro sguardo e, se possibile, anche quello dei nostri lettori sia sempre più cattolico, cioè universale. Ecco perché abbiamo dedicato il paginone centrale alla crisi in Siria, anche se forse sarebbe meglio chiamarla con il suo vero nome: guerra. Mi scuso personalmente con ognuno di voi per la crudezza delle immagini che troverete nelle pagine centrali. Eppure, mi sembra che non ci sia coscienza di quello che sta succedendo a non tantissimi chilometri da qui. Ci siamo dentro anche noi: anche se i supermercati sono pieni di roba da mangiare, l’acqua e l’elettricità non vengono razionate e le Borse europee, più o meno, tengono. “E’ un cambiamento d’epoca, non un’epoca di cambiamento” ci ricordava papa Francesco, parlando della necessità di rinnovamento nella (e della) Chiesa. Ma anche, inevitabilmente, nella storia del mondo. Le guerre si combattono così, ormai: missili belli e intelligenti, distruzioni “chirurgiche”, nessuna vittima tra i civili. Tutte storie. Guardate le foto che pubblichiamo, leggete i commenti su quella guerra (che, lo ripeto, è anche nostra) di chi vive, quando ci riesce, nei luoghi dei bombardamenti “perfettamente eseguiti”. Proviamo per una volta a metterci nei panni dei nostri fratelli siriani. Uniche, vere vittime dell’umana avidità.

Andrea Antonuccio
direttore@lavocealessandrina.it

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