Gli occhi di quei genitori – #Editoriale

Da che cosa è rimasto più colpito papa Francesco, nel suo viaggio in Colombia? «I papà, le mamme alzavano i loro bambini per farli vedere al Papa e perché il Papa desse loro la benedizione» racconta Francesco ai giornalisti, sull’aereo che sta riportando tutti a casa.
«Come dicendo: “Questo è il mio tesoro, questa la mia speranza, questo è il mio futuro. Io ci credo”».
E ancora: «Questo mi ha colpito. La tenerezza. Gli occhi di quei papà e di quelle mamme. Bellissimo, bellissimo! Questo è un simbolo, simbolo di speranza di futuro. Un popolo che è capace di fare bambini e poi mostrarli, farli vedere così, come dicendo: “Questo è il mio tesoro”, è un popolo che ha speranza e ha futuro».
Queste parole, che abbiamo voluto evidenziare anche qui in prima pagina, sono state praticamente ignorate da tv e giornali. Eppure mi sembrano molto rilevanti, anche dal punto di vista socio-politico, per la loro profondità e intelligenza.

Un popolo che ha speranza e futuro, ha detto il Papa, è capace di fare figli (e poi mostrarli). E noi? Che cosa facciamo? Che cosa mostriamo come nostro tesoro, a noi stessi e agli altri?
E io? Io vorrei avere gli occhi di quei papà e di quelle mamme che mostrano al Papa i loro figli come fossero un tesoro. Sono loro, quegli occhi carichi di speranza, che cambiano la storia del mondo. Non i dittatorelli di passaggio, né gli avidi banchieri.

 

Andrea Antonuccio 

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