Estate, tempo di riposo e di svago, ma anche di crescita spirituale. Ce lo hanno insegnato tante volte i Pontefici: anche le “vacanze del Papa” sono diventate occasione di insegnamento e predicazione.
La residenza estiva di Castelgandolfo è, da sempre, la “casa di villeggiatura” dei Papi. Paolo VI per primo vi portò la recita dell’Angelus domenicale: il 25 luglio 1965 rivolse ai fedeli queste simpatiche parole: «Forse quelli che ci ascoltano in Piazza San Pietro ci invidiano un po’ dicendo: “Questi sono in vacanza e noi siamo qui sotto il sole di Roma”!
La vita moderna è così impegnata che ha bisogno di distensione per le forze fisiche, ma anche per le forze spirituali. Pro ttatene davvero per raccogliere un po’ lo spirito e dare anche all’anima ristoro. Non dimenticate l’osservanza dei doveri religiosi: avrete doppio merito, per l’osservanza stessa e anche per il buon esempio che darete alle comunità che ricevono forestieri e villeggianti le quali vedranno che sono puntuali e fedeli a questo nostro incontro con Dio nel giorno festivo. Concedetevi momenti di pace domestica e poi anche incontri con gli amici. Date davvero questa distensione della buona amicizia». Giovanni Paolo II, amante della natura e della montagna, il 20 luglio 1980 ricordava che «è importante che il riposo non sia un andare nel vuoto (non sarebbe un vero riposo). Va riempito con l’incontro. Penso all’incontro con la natura, con le montagne, con il mare e con le foreste. L’uomo vi ricupera la quiete e si calma interiormente. Ai giovani auguro di incontrare “la parte migliore”, la parte di cui ormai nessuno può privarci».
Papa Benedetto, nel luglio 2007, a Lorenzago di Cadore, spiegò che «davanti a questo spettacolo di prati, di boschi, di vette protese verso il cielo, sale spontaneo nell’animo il desiderio di lodare Dio per le meraviglie delle sue opere, e la nostra ammirazione per queste bellezze naturali si trasforma facilmente in preghiera. Ogni buon cristiano sa che le vacanze sono tempo opportuno per crescere nel rapporto personale con Cristo».
Alessandro Capra