Care lettrici, cari lettori,
in questo numero tratteremo diversi argomenti: Tenda della Misericordia, 8xmille, seminario e assemblea diocesana, tra gli altri. C’è modo e modo di parlare delle “cose da fare”. Trattarle per quello che apparentemente sono, soffermandosi in prevalenza sugli aspetti organizzativi e dando per scontato il motivo per cui si fanno; oppure, ed è il nostro tentativo, cercare di capire il perché di tutto quello che si fa, cercando i testimoni della fede. Persone vive, liete anche quando devono vivere un dolore, che le costringe a verificare se si sta al mondo per Cristo o per un progetto. Anche buono, anche “cattolico”: ma sempre un progetto, limitato dalla propria misura. Di testimoni così ne ho conosciuti diversi, stando qui a Voce (uno di loro è Emanuela, che ho intervistato in apertura di giornale). Vivono vicino a noi, tendono a non apparire (capite bene che il mio compito, quello di “stanarli”, non è facile) ma sono il Regno di Dio che misteriosamente, e inesorabilmente, si compie. I testimoni, la vera ricchezza della nostra diocesi. E dunque, tutti i gesti che facciamo sono per diventare come loro. Per meno di questo rischiamo di trasformarci, anche senza accorgercene, in meri “organizzatori del sacro”. Ma a qualcuno interessa davvero?