La comunicazione fra gli esseri umani è uno degli strumenti che il Creatore ci ha dato per camminare insieme esprimendo le nostre gioie, speranze, tristezze ed angosce perché la nostra è una vita di relazione e non di isolamento. Anche la poesia ci sorregge con “Nessun uomo è un isola” di montaliana memoria. E la Storia ci parla, in ogni suo anfratto, di verbo e di scrittura.
Oggi la comunicazione è il motore di quella teoria, ormai largamente diffusa e concretizzata, che va sotto il nome di “globalizzazione” dove tutti hanno accesso a tutto (o, almeno, dovrebbero), tutti sono sempre connessi (eccezion fatta per i luoghi privi di energia), tutti possono realizzare i loro sogni (finanze permettendo).
Ma la comunicazione fra gli esseri umani è ben altro: significa ascoltare per parlare, riflettere per individuare la verità fra tante soluzioni che ci vengono proposte, ricercare le ragioni vere della vita in mezzo alle illusioni che ci vengono propinate quotidianamente.
Gli operatori della comunicazione sociale hanno responsabilità grandi, per sé e per gli altri. Gli strumenti sono e rimangono tali ma i contenuti necessitano di essere sempre valutati alla luce della verità e, per noi, alla luce del Vangelo.
Marco Caramagna