I Magi del Vasari

Il primo quadro del celebre artista a Bosco Marengo

Papa Pio V deliberò la costruzione del convento domenicano di Santa Croce nel suo paese natale con la bolla praeclarum quidem opus del 1° agosto 1566. Il complesso, che nell’intento iniziale del papa avrebbe dovuto accogliere le sue spoglie, non era ancora stato eretto ma Pio V, salito al soglio pontificio il 7 gennaio di quell’anno, già si preoccupava di dotarlo di preziose opere d’arte eseguite dai più rinomati artisti del tempo.

La chiesa è una delle primissime realizzate secondo i canoni controriformisti, rappresenta il rinnovamento dell’arte secondo gli orientamenti del Concilio di Trento e in essa si riflettono il programma e la personalità del rigoroso e riformatore papa fondatore.

Il complesso fu progettato dall’architetto perugino padre Ignazio Danti affiancato da Giacomo della Porta e da Martino Longhi (cantiere dal 1566 al 1572, poi ripreso vent’anni dopo, riaperto ancora nel Settecento).

All’interno è conservato un importante ciclo di opere di Giorgio Vasari, il mausoleo marmoreo del Pontefice, il coro ligneo e, nelle cappelle laterali tele del Moncalvo e di pittori lombardi.

L’Adorazione dei Magi (olio su tavola, 260x205cm) è la prima opera commissionata da papa Pio V al Vasari, insigne pittore, scultore, architetto e trattatista rinascimentale, all’apice del successo, all’inizio dell’estate del 1566 per la chiesa di Santa Croce di Bosco Marengo.

L’opera, espressione del virtuosismo dell’artista e della sua straordinaria capacità esecutiva, presenta una composizione ricca di personaggi rappresentati in diverse pose, attinti da un consolidato repertorio. La struttura è incentrata sulla figura della Madonna col Bambino e sui due Magi inginocchiati ai suoi piedi, che formano una sorta di triangolo ai lati del quale vengono  distribuiti gli altri personaggi. Gli eleganti panneggi, elaborati e finemente decorati, sono caratterizzati da ricercati effetti luministici e cromatici.

Alcuni anni prima, il pittore aretino era stato incaricato dal duca Cosimo I de’ Medici della progettazione e dell’esecuzione dei lavori degli uffici amministrativi e giudiziari di Firenze, gli “uffizi”, che furono trasformati in Galleria d’Arte dal successore di Cosimo, Francesco I, nel 1581.

Marie Christine Selea

leave a reply