Roma e il terrorismo – La sicurezza ai tempi di papa Pio IX

DALLA CARTA INGIALLITA – Il Risorgimento, 1848

Il terrorismo, purtroppo ampiamente diffuso dopo gli anni settanta del secolo scorso non è un invenzione di quegli anni, ma molto più antica, forse è sempre esistito: tutti ricordiamo il ratto delle sabine, ma la sua diffusione ha avuto il boom dopo la rivoluzione francese.  Ho approfondito questo argomento dopo la lettura di un pezzo del giornale Il Risorgimento del 10 gennaio 1848, non firmato.

L’articolo narra di un atto terroristico accaduto nell’Urbe nella notte di San Silvestro precedente la data del quotidiano.

Un ordine immediato della superiorità decretava la consegna nelle caserme di tutte le truppe di Roma, e un rinforzo di 100 civili nei quartieri di Campo Mario, Colonna e Trevi. Il palazzo del Quirinale all’epoca residenza papale era sorvegliato da granatieri e fuori da 40 dragoni a cavallo, misure straordinarie di sicurezza tipiche dell’epoca bellica.

Molti si domandavano il perché di queste severissime misure. Il primo giorno dell’anno l’ordine non veniva mutato e dunque il popolo preoccupato e confuso accorse dal principe Corsini, il quale si recò da papa Pio IX a chiedere spiegazioni e a riferire ciò che i romani domandavano. Il Santo Padre era tenuto all’oscuro e non sapeva nulla, il giorno stesso per volontà del sovrano della città eterna, veniva ritirato l’ordine, emesso da un mittente ignoto. Nel pomeriggio il Papa fece una passeggiata in carrozza, dove ricevette gli omaggi, parole di conforto e di rinnovata fedeltà.

Nel popolo si sparse la voce e i più accusavano il governatore Savelli e la polizia. L’articolo, in conclusione, condanna l’atto terroristico compiuto: “…i liberali veri e per principio smascherino gli ipocriti speculatori, gli agitatori di turbe prezzolate, i nemici di ogni legge, d’ogni costituzione civile…”. Ebbene, passati più di 170 anni, noi siamo così determinati e rapidi a smascherare i colpevoli dei numerosi fatti che hanno terrorizzato e terrorizzano i nostri giorni?

Alessandro M. Capra

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