Ho ancora negli occhi i tempi da animatore in oratorio, dai salesiani del Cristo. Un oratorio che era anche un laboratorio di umanità e fede, nel quale potevamo sperimentare grazie allo spazio che avevamo per poter inventare, provare e spesso sbagliare insieme a sacerdoti e laici. Tra i tanti esperimenti “realizzati”, sicuramente il più significativo è stato giocare con i video insieme a Tony. Avevamo la telecamera Vhs e i videoregistratori dei nostri genitori e dopo le giornate di animazione ci trovavamo a fare montaggi a mano con tecniche improbabili e scarsi risultati ma con il grande desiderio nel cuore di poter raccontare (ai più piccoli e ai più grandi) quanto fosse bello stare in oratorio, e soprattutto di farlo con un linguaggio nuovo.
Questo desiderio è sempre stato con me e ancora oggi è quella scintilla che accende i nuovi progetti e le nuove idee nel mio lavoro. Credo che il Sinodo sui giovani del prossimo ottobre sia proprio questo: ricordare ai grandi di fermarsi ad ascoltare i desideri dei giovani e di continuare ad abitare i luoghi nei quali i giovani possano inventare, provare e sbagliare. Inventare nuove strade, sperimentare usando i propri doni e sbagliare sapendo che una volta caduti, ci sarà sempre un sacerdote, un amico o un adulto, pronto a ricominciare, insieme. Cari vescovi, i giovani non vogliono grandi progetti, vogliono solo sentirsi amati. Come noi.
Enzo Governale