8xmille: parla il Vescovo, monsignor Gallese

8xmille

Nel 1990 è entrato in vigore il sistema di sostentamento del clero previsto dal nuovo Concordato del 1984 che, abolendo la vecchia “congrua”, istituiva l’8xmille e le offerte deducibili. In quel periodo, Eccellenza, lei dov’era e cosa faceva?

«Dov’ero nel 1990? Beh, non è difficile dirlo: in quell’anno sono stato Ordinato sacerdote. So che prima c’era la congrua, una retribuzione che veniva data dallo Stato ai parroci per un principio di equità. Non dimentichiamo che lo Stato con l’Unità d’Italia ha confiscato gran parte dei beni ecclesiastici».

In una recente intervista, monsignor Giuseppe Baturi, Segretario generale della Cei, ha dichiarato che l’8xmille «non è una forma di finanziamento alla Chiesa cattolica, ma una modalità libera attraverso la quale i cittadini decidono chi debba soddisfare i fini indicati dalla legge. Parlare di altro è una distorsione gravissima». Il sentire comune, però, è diverso… perché, secondo lei?

«Il sentire comune? Cosa posso dire? Secondo il “sentire comune” io guadagno 5.000 euro al mese».

E invece?

«Invece sono soltanto 1.400. Ho cominciato con 1.300 euro, ma poi con l’anzianità di servizio… (sorride). Facciamo un po’ di chiarezza: lo Stato, che non è in grado di fare tutto, riconosce una cosa importante che è il principio di sussidiarietà. Al suo posto ci sono persone che fanno cose che sono utili per la società, come le organizzazioni di volontariato, per esempio. Ma la Chiesa, in modo eminente, ha un ruolo educativo che tra un po’ capiremo in modo pieno. Ricordo che una volta il cardinal Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e già Segretario generale della Cei, disse una cosa che mi colpì molto: “Nessun sindaco italiano vorrebbe non avere la Chiesa sul suo territorio”».

Cosa intendeva?

«Si riferiva alla carità e all’animazione del territorio, all’educazione e alla formazione dei ragazzi. Quest’ultimo è un servizio straordinario, sul quale noi purtroppo stiamo facendo un po’ fatica».

Nell’intervista già citata, monsignor Baturi ha anche affermato che «la Chiesa non può destinare le somme a proprio piacimento, ma ci sono fini determinati». Ce li può raccontare, in relazione alla nostra Diocesi? Come utilizzate questi fondi?

«Noi destiniamo una parte dell’8xmille alla carità e una parte alla pastorale. Sono questi i due filoni nei quali impegniamo i fondi che ci arrivano, a cui si aggiungono, al di fuori dell’8xmille, altri proventi che derivano da donazioni. Dal punto di vista della carità, stiamo facendo un lavoro che è sotto gli occhi di tutti: ci occupiamo di tutto quello che serve per mandare avanti il servizio della Caritas che, strada facendo, moltiplica in termini di efficacia i soldi che riceve dall’8xmille. Allo Stato dunque conviene, perché spenderebbe di più e avrebbe minori risultati».

È un “peccato” per un credente non firmare per la Chiesa Cattolica nella dichiarazione dei redditi?

«Mi sembra una visione moralistica della questione, una chiave di lettura deformante perché sposta tutto sulle azioni. Come se fossimo giustificati in virtù delle opere che facciamo e non in virtù della fede in Cristo Gesù. Non firmare per l’8xmille alla Chiesa cattolica mi sembra però una incoerenza con l’essere cristiano».

Lei pensa che i proventi che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica siano spesi bene?

«Io ne sono convinto, convintissimo, anche se come pastore vorrei fare molto di più! Della carità sono sicurissimo: c’è una capacità enorme, i nostri sono veramente bravi. Dal punto di vista pastorale, stiamo facendo delle cose che danno alle persone una visione diversa della vita. Una visione di cui c’è un bisogno estremo, perché oggi nel mondo domina il profitto, che genera gente gretta. Mentre noi portiamo l’idea di una gratuità vissuta».

Andrea Antonuccio

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Chi può firmare?

Coloro che possiedono solo redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati, attestati dal modello CU e sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.

Come scegliere?

Utilizzare l’apposita scheda allegata al modello CU e: 1. nel riquadro relativo alla scelta per l’Otto per mille, firmare nella casella “Chiesa cattolica”, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta. 2. Firmare anche nello spazio “Firma” posto in basso nella scheda. Nel caso in cui, per qualsiasi ragione, non si disponga della scheda allegata al modello CU, sarà possibile utilizzare per la scelta la apposita scheda presente all’interno del Modello REDDITI. In tal caso, negli appositi spazi della scheda dovranno essere indicati anche il Codice Fiscale e le generalità del contribuente. Per effettuare la scelta: 1. nel riquadro relativo alla scelta per l’Otto per mille, firmare nella casella “Chiesa cattolica”, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta. 2. Firmare anche nello spazio “Firma” posto in fondo alla scheda nel riquadro “RISERVATO AI CONTRIBUENTI ESONERATI” La scheda è liberamente scaricabile dal sito internet dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it – sezione: cittadini – dichiarazioni ). I tempi e modalità di consegna sono gli stessi di quelli previsti per la scheda allegata al Modello CU.

Quando e dove consegnare?

1. Consegnare entro il 30 novembre solo la scheda con la scelta, in una busta chiusa, che deve recare cognome, nome, codice fiscale del contribuente e la dicitura “SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO, DEL CINQUE E DEL DUE PER MILLE DELL’IRPEF” (N.B.: La dicitura completa è necessaria anche se si sceglie di firmare solo per la destinazione dell’Otto per mille) secondo una delle seguenti modalità: – presso qualsiasi ufficio postale . Il servizio di ricezione è gratuito. L’ufficio postale rilascia un apposita ricevuta. – ad un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (professionista, CAF). Gli intermediari devono rilasciare, anche se non richiesta, una ricevuta attestante l’impegno a trasmettere la scelta; inoltre hanno facoltà di accettare la scheda e possono chiedere un corrispettivo per il servizio. 2. Inoltre è possibile trasmettere la scelta direttamente via internet entro il 30 novembre.

Perché firmare?

Un piccolo gesto, una grande missione. L’8xmille non è una tassa in più, e a te non costa nulla. Con la tua firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica potrai offrire formazione scolastica ai bambini, dare assistenza ad anziani e disabili, assicurare accoglienza ai più deboli, sostenere progetti di reinserimento lavorativo, e molto altro ancora. Come e dove firmare sulla tua dichiarazione dei redditi è molto semplice. Segui le istruzioni riportate sul sito www.8xmille.it/come-firmare.

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