Valenza
Sabato 16 settembre nei pressi dell’Istituto comprensivo Giovanni Pascoli di Valenza (AL) si è svolta la cerimonia di intitolazione della passeggiata a lato del viale Oliva alla memoria della “signora delle gemme”, la professoressa Speranza Cavenago Bignami Moneta. La targa in sua memoria “guarda” direttamente quello che un tempo fu il suo laboratorio gemmologico e che ora è la presidenza della scuola.
L’evento, organizzato dal Comune di Valenza nella persona del sindaco Maurizio Oddone in concerto con il Centro comunale di Cultura, e voluto dal professor Luciano Orsini, ex allievo della professoressa e suo successore alla cattedra di Gemmologia all’Istituto Cellini, ha visto presenti le autorità civili, militari e religiose, l’onorevole Riccardo Molinari, il preside dell’Istituto Benvenuto Cellini di Valenza, il preside della scuola Pascoli Maurizio Carandini, il rappresentante della Camera di Commercio di Alessandria, le associazioni di gemmologi e orafi valenzani, due giovani classi dell’Istituto Paolo e Rita Borsellino, numerosi studenti rappresentanti dell’Istituto Cellini, il nipote della professoressa il dottore Gaddo Cavenago e un numerosissimo pubblico.
Sua Eccellenza Monsignor Guido Gallese, vescovo di Alessandria, e Sua Eminenza il cardinale Giuseppe Versaldi, vescovo emerito, hanno portato i loro saluti e la loro benedizione tramite uno scritto largamente apprezzato dai presenti. Gli interventi sono stati molteplici a partire dall’orazione del suo ex allievo, il professore Luciano Orsini, che ha tracciato la biografia della Commemorata evocando alcuni episodi della vita professionale e privata della gemmologa. In particolare, si è soffermato sui primi passi della scienza in un periodo nel quale la strumentazione tecnica era ancora in fase di perfezionamento e i metodi empirici erano rivolti verso la componente “tattile” dell’identificazione dei minerali, primi fra tutti l’allappabilità che permetteva di distinguere se una perla fosse vera o artificiale.
Infatti, i primi studi, ha spiegato il professor Orsini, «riguardavano la distinzione tra quello che poteva essere un semplice “pezzo di vetro” da una gemma vera e propria. Di notevole meraviglia e stupore il ricordo dell’episodio del riverbero della luce all’interno dello smeraldo, nel quale la professoressa affermò che nelle pietre vi siano gli occhi di Dio. Nella Bibbia tuttavia» ha proseguito Orsini «sono numerosi gli episodi nei quali le pietre preziose quali smeraldi, rubini, zaffiri e diamanti, rappresentano episodi significativi e rituali della Fede cristiana, quale per esempio l’efod del sacerdote nel quale ogni pietra incastonata sul prezioso pettorale rappresenta una tribù di Israele. Le pietre preziose e i minerali ascendono dalle profondità della Terra fino in superficie per rendere evidente le infinite sfaccettature della bellezza che il Signore ci ha donato e che l’uomo, con la sua abilità, tecnica e fantasia, ha saputo trasformare in opere d’arte che esaltano e magnificano il Creato».
Tutto questo partì da un piccolo laboratorio intorno agli Anni 50 del secolo scorso a Valenza e tutt’oggi sfida nuovamente il mercato globale attirando con una forza centripeta i brand e il mercato del lusso proprio a Valenza. Il successore della professoressa Cavenago ha altresì lodato l’indispensabile contributo che la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria offre nell’appoggio all’aggiornamento continuo che si svolge durante i corsi di gemmologia, resi possibili grazie alla sensibilità operativa del presidente Luciano Mariano, il quale ha particolarmente a cuore che il noto Istituto di formazione dei futuri gioiellieri sia dotato della più sofisticata strumentazione di analisi.
Dopo la prolusione del professore Luciano Orsini è stata la volta del prevosto della Collegiata di Valenza, canonico don Santiago Giraldo Ortiz che, dopo la benedizione della targa, si è rivolto alle giovani classi dell’Istituto esortandole ad avere obiettivi concreti e a portare nel mondo un pezzettino di sé proprio come fece la professoressa, di cui ora una targa celebra il contributo che Ella ha donato alla città di Valenza e alla gemmologia con i suoi studi e le sue ricerche. «Le nuove generazioni» ha detto don Santiago «e dunque voi giovani, sono depositarie di tutte le conoscenze che noi vi tramandiamo affinché si possa portare in futuro un beneficio all’umanità, proprio come fece la professoressa con la gemmologia».
Simone Accardo